(Teleborsa) – Giornata da dimenticare per l’azionario europeo, che termina le contrattazioni in deciso calo. Ad appesantire il sentiment una serie di notizie che mettono in luce una ripresa dell’economia alquanto vacillante. Al nuovo realismo amerso ieri dalla Fed, che ha deciso di stimolare l’economia investendo i ricavi dei bond in scadenza legati ai mutui, si sono aggiunti nella mattinata alcuni dati macroeconomici cinesi che gli analisti hanno letto come possibile segnale di rallentamento della locomotiva asiatica. A peggiorare il sentiment il taglio delle stime di crescita della Bank of England sulla Gran Bretagna e l’ennesimo dato macro USA deludente. Il deficit commerciale è salito infatti a dispetto delle attese toccando il massimo di 18 mesi a causa soprattutto del calo dell’export. Il crollo dell’azionario spinge gli investitori tra le braccia del dollaro con l’euro che scende anche sotto quota 1,29 viaggiando ora a 1,2893 usd. Torna in auge anche l’oro mentre l’aumento delle scorte di greggio statunitensi porta ancora più in basso il petrolio, con il barile sul Light Crude a 78,03 dollari. Oggi l’Agenzia internazionale per l’Energia (AIE) ha rivisto al rialzo le stime di crescita della domanda globale per il 2010 e 2011, sulla ripresa economica in atto manifestando però preoccupazioni per la possibilità di un rallentamento a partire dalla seconda metà dell’anno. Pesanti vendite su banche e commodities. La maglia nera della giornata va a Madrid con un ribasso del 3,22% a 10.373 punti. Parigi lascia sul parterre il 2,67% a 3.631 punti, Londra il 2,26% a 5.254, Francoforte il 2,03% a 6.158. Male anche Bruxelles -2,39% a 2.500, Amsterdam -2,45% a 324 punti e Zurigo -2,10% a quota 6.154.