(Teleborsa) – Al timore di nuove pressioni speculative per la difficoltà dei debiti sovrani si associano quelli, potenziali, per le difficoltà in cui potrebbe incappare nuovamente il settore immobiliare, specialmente quello americano con forti ripercussioni sul sistema bancario interno. Nel 2009 i dati della Federal Reserve (la Banca centrale americana) e della Fdic (il Fondo di Garanzia americano a tutela dei depositi bancari), oltre 11 miliardi di dollari di impossibile riscossione sono stati svalutati dai bilanci bancari, a cui vanno aggiunti quasi 20 miliardi di dollari per concessioni creditizie alle aziende che per colpa della crisi non sono stati restituiti. Una dinamica nota e comunque a detta di molti economisti prossima alla fine. Ma la sorpresa è stata di segno opposto; gli stessi bollettini parlano di un trend negativo che continua con vigore anche quest’anno, riportando che nel primo trimestre del 2010 le svalutazioni di titoli legati al settore immobiliare è stata 7,88 miliardi di dollari. E’ vero che il tasso di insolvenza per chi contrae un mutuo immobiliare è sceso al 4,12%, ma è altrettanto vero che lo stesso, se considerato nel brevissimo spazio di un trimestre, resta sempre elevato. Questa preoccupazione viene espressa anche da Christopher Combs, esperto in dispute legali sull’immobiliare, che sottolinea come anche nelle più accese transazioni legali il creditore non riesce a recuperare dal debitore, mediamente, più del 10%.
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