Al termine della mattinata le principali borse europee riconquistano i livelli della vigilia, dopo una partenza fiacca sulla scia del pessimo finale di Wall Street , e anche di Tokyo, quest’ultima appesantita dal continuo rafforzamento dello yen che penalizza le società esportatrici.
Attorno alle 13.15 Bruxelles mostra un vantaggio dello 0,1%, Parigi un +0,24% e Amsterdam un +0,21%. Bene anche Francoforte, con un +0,19% mentre Londra rimane piatta. A livello settoriale ancora vendite sul comparto bancario, con una flessione di oltre mezzo punto percentuale. In rialzo le utilities, gli energetici e il settore farmaceutico. Indicazioni confortanti arrivano dal mercato dei futures:i contratti sul Dow Jones salgono di 40 punti, quelli sul Nasaq avanzano di 9 punti e quelli sullo S&P 500 crscono di 4,70 punti.
I mercati si mostrano cauti in vista della diffusione del Beige Book della Fed in calendario alle 20.00, per aggiornamenti sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce, mentre i futures sugli indici Usa si mostrano timidamente positivi.
Gli investitori sembrano aver ormai digerito il report del Wall Street Journal che aveva messo in dubbio la reale attendibilità degli stress test di luglio, condotti sulle banche Ue. Ma è anche vero che oggi ci pensa la Cina a lanciare un alert sulla necessità di operare controlli sulle sue banche d’altronde queste sono esposte soprattutto a un settore immobiliare caratterizzato secondo molti da una preoccupante bolla speculativa.
Nel frattempo il presidente della Bce, Trichet, ha cercato di rassicurare i mercati affermando che non ci sono pericoli per una nuova recessione; tuttavia mentre Alex Weber, membro della Bce, in una conferenza a Francoforte ha detto che la crisi non è finita e che non si può escludere una retromarcia dei mercati finanziari anche se “non condivido le paure di un double dip (doppia recessione)”.
Dal fronte macro, in Germania si è registrato a luglio un leggero rialzo della produzione industriale dello 0,1% dal +1% del consensus. La variazione tendenziale è risultata positiva del 10,9%. Non si allenta, invece, la tensione sull’economia della Grecia. Stamane l’ufficio di statistica nazionale ha rivisto al ribasso il prodotto interno lordo relativo al 2° trimestre, con una contrazione che passa all’1,8% dall’1,5% indicata in precedenza. Su base annua il Pil registra una flessione del 3,7% dal 3,5% della lettura precedente.
Sul mercato valutario l’euro viaggia sopra quota 1,27 usd, in una giornata prova di statistiche americane rilevanti. Resta sostenuto lo yen nei confronti della divisa americana con scambi a 83,75, sui minimi da quindici anni. Schizza attorno ai massimi storici l’oro alla luce dell’aumento dell’avversione al rischio degli investitori. Il future sul metallo giallo, con scadenza dicembre, si è spinto sino a 1.259,30 dollari l’oncia, registrando un balzo di oltre 8 dollari dalla seduta precedente. Poco mosso il petrolio, con il Wti a un soffio dai 74 dollari al barile.
A Piazza Affari da segnalare la regina della sessione, che è sicuramente necessità di operare controlli sulle sue banche. Le azioni di Fastweb hanno preso il volo fin dall’avvio dopo che Swisscom ha lanciato un’OPA per quote minoranza dell’azienda di telecomunicazioni.
Tra i migliori spiccano Lottomatica (+1,43%), Italcementi (+1,40%)e Impregilo (+1,30%). Azimut riduce le perdie e fa -1,42%; in generale rimangono sotto pressione le banche, con Unicredit che cede lo 0,99% in una giornata che potrebbe preludere a diversi colpi di scena.