”Oggi per me e’ un grandissimo giorno. L’auto e’ finalmente libera da scavatrici e trattori”. Sergio Marchionne non nasconde la soddisfazione per il passaggio assembleare odierno con i soci che hanno approvato lo spin-off e la nascita di ”due Fiat” come ha detto il presidente John Elkann, ”due aziende di cui siamo orgogliosi e che hanno grandi ambizioni”. Una data storica quella di oggi che mette fine alla storia ultrasecolare della Fiat come conglomerata che spazia dall’auto alle macchine movimento terra. L’operazione di scissione si concludera’ entro fine anno con la quotazione delle due societa’, Fiat Industrial, dove conferiscono Iveco, CNH, FPT industrial & marine, e la Fiat, dove sara’ concentrato il settore auto. L’auto del Lingotto avra’ dunque un assetto societario simile alla gran parte dei competitor del gruppo italiano.
”La creazione di due societa’ – ha detto l’Ad Fiat – permettera’ finalmente di risolvere una delle questioni strategiche che in questi anni e’ stata una spina nel fianco per la Fiat. Permettera’ alla nostra azienda di cominciare un nuovo capitolo della sua storia”.
Da anni i mercati finanziari auspicavano lo spin-off dell’auto e Marchionne sottolinea che prima non era possibile, quando la necessita’ era quella di indirizzare tutte le energie a ricostituire la capacita’ del gruppo di generare profitti.
”Adesso questo processo e’ completato” e tenere insieme settori che hanno caratteristiche economiche e industriali cosi’ diverse ha ”perso la propria ragione di essere. Non solo e’ un concetto superato, ha smesso di essere utile”.
“Quella di oggi e’ un’assemblea storica per Fiat”, cosi’ il presidente John Elkann ha aperto l’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare lo scorporo dell’auto. “Due societa’ forti – ha detto ancora Elkann – con ambizioni e obiettivi”.
“In Fiat non abbiamo paura del futuro, ciò che ci interessa e’ costruire”. Ha continuato Elkann.
Fiducia sul futuro anche da parte dell’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne che, illustrando all’assemblea degli azionisti il progetto di spin-off dell’auto, ha affermato che con la scissione e la creazione di due società distinte “comincia un nuovo capitolo della storia” di Fiat. E che ha poi reso noto che, secondo il piano, le azioni Fiat Industrial saranno quotate in Borsa dal 3 gennaio 2011.
L’ammissione alla quotazione di Fiat Industrial, ha continuato Marchionne, sarà richiesta entro la fine di settembre. L’auspicio è che la richiesta “sia approvata prima della fine di novembre. Questo permetterà di stipulare l’atto di scissione a metà dicembre e di rendere efficace l’operazione a partire dal primo gennaio 2011”.
L’ad. ha proseguito: “Fiat avrà un indebitamento netto consolidato di circa 1,5 miliardi di euro, a fronte di un portafoglio di crediti da attività di finanziamento pari a circa 2 mld”. Fiat Industrial “avrà un indebitamento netto consolidato di circa 10 miliardi di euro e un portafoglio crediti da attività di finanziamento pari a 10,5 miliardi”, ha aggiunto.
“La creazione di due entita’ distinte -ha sottolineato Marchionne -permettera’ di risolvere una questione strategica che in questi anni e’ stata un spina nel fianco della Fiat”. Le due nuove realta’ societarie, ha spiegato all’inizio dell’assemblea, “avranno maggiore liberta’ di azione nel caso si presenteranno opportunita’ di stringere alleanze”.
Sono presenti in sala tutti i componenti del consiglio di amministrazione Fiat, da Andrea Agnelli, presidente Juventus a Carlo Barel di Sant’Albano presidente della capogruppo Exor. Assenti giustificati invece Luca Cordero di Montezemolo e Roland Berger.
La compagine dei principali azionisti di Fiat è così composta: Exor (30,42%), Capital Research (4,77%), Black Rock (2,83%) e Norges Bank (2,02%). Le azioni proprie detenute dal gruppo sono il 3,23%.