La borsa americana chiude in rialzo una seduta che ha avuto come protagoniste nel bene e nel male le banche. I risultati trimestrali hanno nel complesso convinto gli investitori, aiutandoli a mettere da parte i timori circa l’impatto che lo scandalo dei pignoramenti – e le possibili cause che ne seguiranno – avra’ sugli istituti. Sono cosi’ state recuperate gran parte delle perdite accusate ieri.
Il paniere delle blue chip ha guadagnato l’1.18% a quota 11107.97, il Nasdaq lo 0.84% a 2457.39 punti, mentre l’S&P 500 l’1.05% in area 1178.17. Dalla seduta precedente ad oggi solo una azienda su cinque ha deluso in fatto di conti fiscali. Il Dow Jones in particolare ha potuto trarre vantaggio dai conti piu’ alti delle stime di Boeing.
In ambito macro il Beige Book della Fed sulle prospettive economiche dipinge un quadro di crescita ancora troppo tentennante. Il mercato del lavoro va ancora a rilento, con le aziende che non danno segnali di voler assumere dipendenti a tempo indeterminato, mentre l’immobiliare si trova su livelli peggiori di quelli di un anno fa.
Concentrato sulle tante trimestrali delle imprese di Wall Street, il mercato ha dimenticato in fretta la decisione della banca centrale cinese di alzare i tassi di 25 punti base, che e’ stata tra le principali cause dei forti cali di ieri. I conti di Morgan Stanley hanno deluso, con gli utili che sono calati del 67%, mentre Wells Fargo e Boeing hanno fatto meglio del previsto.
L’attenzione resta concentrata sulle banche e su Yahoo!, con l’azienda Internet che ieri ha riportato utili pari al doppio rispetto ad un anno prima, ma accompagnati da un fatturato modesto.
Delle 56 societa’ che hanno annunciato i risultati trimestrali, 47 hanno battuto le attese (ovvero l’83% del totale). La percentuale si confronta con il 75% visto nel secondo trimestre. Tuttavia le cifre sul fronte dei ricavi sono nel complesso state deludenti, con solo il 45% delle imprese quotate che ha fatto meglio del previsto. In settimana altre 77 societa’ renderanno noti i conti fiscali.
Restando all’interno della sfera societaria, luce verde delle autorita’ antitrust all’acquisto di Genzyme da parte di Sanofi-Aventis. Nel frattempo, come previsto, all’evento “Back to the Mac” Apple ha presentato il nuovo Macbook Air e l’aggiornamento del suo sistema operativo per computer: si chiamera’ Lion, come suggeriva l’immagine che si vedeva sullo sfondo dell’annuncio della conferenza.
Ma i riflettori sono puntati tutte sulle banche. Mentre si ingigantisce lo scandalo dello stop ai pignoramenti, otto investitori, tra cui Pimco, Blackrock e la Fed di New York, hanno chiesto a Bank of America di riacquistare gli strumenti derivati legati ad alcuni mutui per oltre 47 miliardi di dollari: in sintesi rivogliono indietro i loro soldi.
Intanto il dollaro deve vedersela con i ribassisti, tornati all’attacco quest’oggi dopo il rally dell’1.7% di ieri. L’indice di volatilita’, misura della paura che aleggia sui mercati, e’ scivolato dell’1.9% nella seduta precedente, subendo la perdita piu’ accentuata da giugno. Ma da allora ha rimbalzato con un +0.4%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna novembre guadagnano il 2.87% a quota $81.77 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +0.64% a $1344.60 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dell’1.62% a quota $1.3949. Il dollaro ha toccato i minimi di tre mesi sulla moneta unica e di quindici sullo yen. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale registra un calo di mezzo punto base attestandosi al 2.470%.