Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i futures Usa continuano a viaggiare sopra i livelli di parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza positiva.
Il mercato torna a guardare all’ondata di stop ai pignoramenti in atto da parte delle banche Usa. Risultati preliminari di un’indagine a questo proposito arriveranno il mese prossimo. Lo ha assicurato Ben Bernanke nel corso di una conferenza organizzata dalla Fed, di cui e’ presidente, e dalla Federal Deposit Insurance Corp. L’intento e’ cercare di capire quali potrebbero essere le conseguenze di simili pratiche sul comparto immobiliare e sugli istituti finanziari. Proprio a questo proposito, il Wall Street Journal ha scritto che Bank of America ha ammesso alcuni errori nella gestione dei pignoramenti immobiliari.
Il tema e’ assolutamente importante dopo che martedi’ scorso trapelo’ la notizia secondo cui Pimco, BlackRock e la Fed di New York starebbero facendo pressioni su BofA per il riacquisto di alcuni mutui utilizzati come sottostante per la creazione di $47 miliardi di bond. Nel caso della Fed di New York tali bond sarebbero conseguenza degli acquisti operati in corrispondenza del fallimento di Bear Stearns e del salvataggio di AIG.
Gli operatori hanno salutato con cauto ottimismo il G20 che si e’ svolto in Corea del Sud. Per quanto riguarda la “guerra delle valute” e’ stato raggiunto un accordo per evitare svalutazioni delle monete volte a sostenere le esportazioni dei singoli paesi. La palla ora passa al G20 di Seul del prossimo 11 e 12 novembre. Sul fronte dell’Fmi, concessa una maggiore autorità ai paesi in via di sviluppo: Cina e India si aggiudicano due delle 24 poltrone che costituiscono l’executive Board del Fondo. Pechino diventa cosi’ il terzo paese piu’ importante nel vertice dell’Fmi dietro a Usa e Giappone.
L’agenda macro prevede il dato sulle vendite di case esistenti, relative al mese di settembre. Nel frattempo e’ stato pubblicato, e al momento ingnorato dal mercato, l’indice della Fed di Chicago: il dato e’ sceso nel mese di settembre a -0.58 punti da -0.49 di agosto.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna novembre guadagnano lo 0.91% a quota $82.43 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +1.54% a $1345.50 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0.49% a quota $1.4022. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale sta decelando a livello intraday al 2.50%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in rialzo di 5.90 punti (+0.50%) a quota 1186.40.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in progresso di 8.50 punti (+0.40%) in area 2112.50.
Il contratto sull’indice Dow Jones avanza di 43 punti a quota 11133 (+0.39%).