(Teleborsa) – I coefficienti di solvibilità delle banche europee mostrano una marcata crescita tra 2008 e 2009, passando da 12,6% a 14,4% (medie semplici), per poi confermarsi a giugno 2010 sui medesimi livelli (14,5%). E’ quanto emerge dall’indagine Mediobanca R&S sulle maggiori banche europee. Il panel italiano, comprese le due banche maggiori (Uncredit e Intesa SanPaolo, ndr), segna anch’esso un progresso, seppure piu’ modesto tra 2008 e 2009 (da 10,9% a 11,6%), realizzando poi un ulteriore incremento nel primo semestre del 2010 (11,9%). L’apporto degli strumenti ibridi al Tier1 appare più basso per le banche italiane, arrivando, al massimo, a contribuire per l’1,5% al total ratio, contro la media del 2% degli istituti europei, ma gia’ i valori di core Tier1 sono in Italia piu’ contenuti (UniCredit ed Intesa Sanpaolo sono rispettivamente all’8,4% e al 7,7%, contro il 9,7% della media europea, che comprende i due istituti italiani). Tra le banche europee che fanno maggiore ricorso agli strumenti innovativi di patrimonializzazione si annoverano: Credit Suisse (490 punti base), Deutsche Bank (380 punti base), UBS (340 punti base) e Barclays (320 punti base). Il Tier1 delle banche italiane supera in un solo caso il 9% (UniCredit) e la media del panel e’ pari al 8,3% contro l’11,7% del campione europeo. Quanto all’apporto del patrimonio supplementare, Tier2, rappresentato tra l’altro da passivita’ subordinate a lunga scadenza e strumenti ibridi, il concorso nel campione italiano (circa 360 punti base) e’ superiore a quello dei maggiori istituti europei (280 punti base). Il core Tier1 (Tier1 al netto degli strumenti innovativi di capitale) e’ in Europa pari al 67% del total capital ratio, il 14% viene dagli strumenti innovativi di capitale ed il restante 19% dalle passivita’ subordinate e da altri strumenti ibridi. In Italia l’incidenza del core Tier 1 e’ appena piu’ bassa (63% del coefficiente complessivo).