(Teleborsa) – Cambia lo scenario nel Vecchio Continente, dopo la prima ora di scambi. I listini azionari europei, che hanno cercato di reagire allo scivolone della vigilia, falliscono il tentativo. A farne maggiormente le spese è Piazza Affari arrivata a perdere oltre un punto percentuale. L’indice FTSE MIB, resta sotto la soglia dei 20.000 punti bucata ieri, e segna una flessione dello 0,57% a quota 19.835,47. Il più ampio paniere FTSE IT All Share cede lo 0,58% a 20.471,86 punti. A pesare sul listino milanese, soprattutto la performance negativa dei titoli bancari, che hanno un peso rilevante nel paniere. I maggiori ribassi sono accusati dalla Popolare Milano, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Si spengono gli energetici, ad eccezione di Terna e Snam RG, grazie alla loro natura difensiva. Qualche spunto positivo su Finmeccanica, Atlantia e Prysmian. Più contenuta l’inversione di rotta nel resto d’Europa, che cerca di trarre beneficio dal positivo dato sull’Ifo tedesco, appena diffuso. L’indicatore, anticipatore del sentiment degli affari in Germania ed Europa, ha evidenziato un inatteso miglioramento, attestandosi a 109,3 punti contro i 107,6 del mese precedente ed a fronte di attese per un calo a 107,4. Sui mercati continuano a pesare i timori relativi ai debiti sovrani dei Paesi periferici e la situazione geopolitica nella penisola coreana. Ad appesantire il sentiment stamane, anche la debolezza della borsa di Tokyo e la decisione di S&P’s ha di tagliare il rating a lungo termine dell’Irlanda a ‘A’ da ‘AA’. Sul fronte valutario, l’euro si indebolisce ancora nei confronti del biglietto verde e scivola sotto quota 1,34 dollari. Sul mercato dei future, il contratto sul maggior indice azionario FTSE MIB si porta a quota 19.845 punti dopo essere sceso fino al bottom 19.700. Deboli anche i derivati statunitensi, in una giornata ricca di dati macroeconomici. Domani i mercati americani resteranno chiusi per la festività del Ringraziamento, che apre le porte al consueto Black Friday, il venerdì successivo a questa ricorrenza che tradizionalmente dà inizio alle spese natalizie.