(Teleborsa) – C’è ancora grande incertezza a Wall Street a metà seduta. I mercati americani infatti viaggiano ancora in territorio negativo, anche se mostrano un recupero dai minimi toccati poco dopo l’esordio. Sulle borse continua a pesare la “questione europea”, per i timori di un allargamento della crisi che ha investito i Paesi periferici dell’Eurozona, come segnala l’ampliamento degli spreads dei titoli di stato di Spagna, Portogallo ed Italia, ed il balzo dei relativi CDS. Intanto, i mercati statunitensi sono riusciti ad avvantaggiarsi di un pool di positivi dati economici, come la fiducia dei consumatori, che è balzata oltre il previsto a 54,1 punti e l’indice OMI di Chicago, salito a sorpresa a 62,5 punti. I dati settimanali sulle vendite retail hanno contribuito a sostenere il sentiment degli operatori, confermando la buona partenza della stagione degli acquisti natalizi in USA. Il dollaro continua a rafforzarsi sui mercati valutari, spingendo l’euro su nuovi minimi al di sotto degli 1,30 USD, anche se il cambio si è ora riportato a 1,3033 dollari. Risalgono anche le quotazioni dell’oro, tipico bene rifugio per gli operatori finanziari, mentre scivolano le quotazioni del petrolio. L’indice Nasdaq conserva un calo dello 0,68%, penalizzato anche dalla pessime performance di Google (-3,45%) dopo l’avvio di una indagine della UE su abuso di posizione dominante. Invece, si riportano ad un soffio dalla parità lo S&P 500 ed il Dow Jones, che limano una piccola frazione di punto.