(Teleborsa) – L’Italia stenta a ripartire per colpa della crisi e della globalizzazione. Il Bel Paese risulta schiacciato dall’evasione fiscale pari ad almeno 100 mld di dollari l’anno e da un debito pubblico pari al 4,7% del Pil. E’ questa la fotografia scattata dal 44° Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. L’economia irregolare, dopo un lungo periodo di frenata, ha ripreso a crescere registrando tra il 2007 e il 2008 un aumento del valore del 3,3%, portando l’incidenza sul Pil dal 17,2% al 17,6%. Il traino viene dai fenomeni di sottofatturazione e di evasione fiscale (+5,2%), la cui incidenza sul valore complessivo del sommerso raggiunge ormai il 62,8%. Di contro, il valore imputabile al fenomeno del lavoro irregolare resta sostanzialmente stabile e la sua incidenza scende dal 38,4% al 37,2%. Secondo l’istituto, il 44,4% degli italiani individua nell’evasione fiscale il male principale del nostro sistema pubblico, il 60% ritiene che negli ultimi tre anni l’evasione fiscale sia aumentata, il 51,7% chiede di aumentare i controlli. Tuttavia, di fronte a un esercente che non rilascia lo scontrino o la fattura, ancora piu’ di un terzo degli italiani (il 34,1%) ammette candidamente di non richiederlo, tanto piu’ se questo consente di risparmiare qualche euro.
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