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Futures Usa cauti, stretta in Cina snobbata

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Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni i futures sui principali indici della borsa americana viaggiano sopra la parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza cauramente positiva. Il trading range all’interno del quale si muovo i derivati e’ infatti ristretto mentre i listini d’Europa sono protagonisti di molta volatilita’.

Si difende bene il Dax a Francoforte (+0.6% circa) mentre si trovano sulla parita’ Londra e Milano. Segno meno (-0.6%) per l’Ibex a Madrid.

Sullo sfondo restano le tensioni legate al debito sovrano irlandese. Il parlamento di Dublino la settimana prossima dovra’ dare l’ok definitivo al piano di aiuti da $85 miliardi targato Fmi e Ue ma gia’ ieri circolavano voci secondo cui il partito all’opposizione vorrebbe opporsi (fattore che aveva causato uno scivolone dell’euro). Intanto il ministro alle finanze ha spiegato di volere includere nel piano di austerita’ una tassa sui bonus nel settore bancario del 90%.

Si allarga il differenziale del rendimento dei titoli di stato dei paesi periferici rispetto al Bund tedesco. Soprattutto in Portagallo, Spagna e Grecia. Prosegue nel frattempo il dibattito sulla bonta’ o meno della proposta del ministro all’economia Tremonti di un’emissione di un E-bond da parte di agenzia del debito europea che dovrebbe essere creata ad hoc. Al no di Germania e Francia, si aggiunge anche quello del governatore di Bankitalia Mario Draghi.

Dal fronte macro italiano e’ arrivato il dato sul Pil del terzo trimestre, che ha registrato una crescita dello 0.3% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1.1% su base annua.

Si guarda anche alla Cina, che ha annunciato il rialzo di 50 punti base del coefficiente delle riserve obbligatorie per le banche, una mossa che sara’ effettiva dal 20 di dicembre. Si tratta del terzo aumento in cinque settimane e il sesto consecutivo quest’anno. A Pechino a tenere banco e’ il tema inflazione: il rapporto di domani dovremme annunciare per novembre un dato al 5.1%, massimo dal luglio 2008. Ecco perche’ continuano a circolare rumors su un imminente rialzo dei tassi da parte della banca centrale.

Gli operatori a Wall Street non sembrano per il momento dare retta a queste voci, per altro non nuove. A New York si guarda ai dati macro attesi in giornata: i prezzi import-export, la bilancia commerciale e la lettura preliminare della fiducia dell’università del Michigan.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in rialzo dello 0.50%, a quota $88.81 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -0.23% a $1389.60 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ piatto a quota $1.3248. Quanto ai Treasury, ancora in flessione i prezzi, con il rendimento del decennale che si attesta a quota 3.23%.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 guadagna 4.20 punti (+0.34%) a quota 1232.10.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 6 punti (+0.27%) in area 2205.75.

Il contratto sull’indice Dow Jones avanza di 29 punti a quota 11326 (+0.26%).