(Teleborsa) – Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il Pil del terzo trimestre è salito dello 0,3% sul trimestre precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre 2009. Per il Codacons siamo ben lungi da una ripresa, come dimostra il dato in controtendenza della produzione industriale, che rallenta ad ottobre segnando un meno 0,1% su settembre. Rispetto al Prodotto Interno Lordo, poi, non bisogna mai dimenticare che nel 2009 è diminuito del 5,1%, un tracollo registrato solo dal 1943 al 1945, ossia durante la seconda guerra mondiale. E’ evidente, quindi, che un eventuale flebile segno positivo rispetto a quella catastrofe, non può certo suscitare entusiasmi. Anche perchè non bisogna dimenticare che per recuperare il livello del Pil perso in un solo anno, ossia nel 2009 (non per ritornare, quindi, al livello del Pil del periodo precrisi!), con questo basso ritmo di crescita bisognerebbe attendere fino al 2014. Inoltre l’Italia resta la Cenerentola d’Europa, registrando l’incremento del Pil più basso rispetto a tutti gli altri Paesi, sia in termini congiunturali (Giappone 0,9%, Regno Unito 0,8%, Germania 0,7%, Stati Uniti 0,6% …) che tendenziali (4,1 per cento in Giappone, 3,9 in Germania, 3,2 negli Stati Uniti, 2,8 nel Regno Unito, 1,8 in Francia). Ossia tutti cominciano a stare meglio, salvo che in Italia. La ragione dipende dal fatto che mentre gli altri Paesi hanno investito risorse per affrontare la crisi, il Governo italiano è rimasto sulla riva del fiume in attesa che la burrasca finisse.
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