Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni i futures sui principali indici della borsa americana viaggiano sotto la parita’, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza sottotono, in sintonia con quanto visto finora in Europa e Asia, all’indomani di una seduta che ha visto il Dow guadagnare lo 0.4%, ai massimi da settembre 2008.
L’ultima serie di dati macro Usa non e’ stata sufficiente a convincere gli investitori a comprare. Il mercato e’ ancora in ribasso, minacciando la serie positiva di sei sedute dell’S&P 500. Da quando e’ incominciata la fase rialzista i primi di marzo del 2009, quando i listini avevano toccato il fondo, ovvero i minimi di 12 anni, mai Wall Street e’ riuscita a infilare una serie di sette giornate positive di fila. Nel frattempo i prezzi dei Treasuries stanno cedendo quota, spingendo in progresso i rendimenti.
Dai seduta prezzi al consumo di novembre e’ emersa una situazione sotto controllo sotto il profilo inflativo, mentre l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera dell’area di New York e’ risultato migliore delle stime. Le richieste di prestito immobiliare sono calate rispetto alla settimana precedente, a causa dei tassi di interesse piu’ alti.
Pesano le vendite viste sugli altri mercati di tutto il mondo, con i dati macro su manifattura e inflazione che non sono riusciti a innescare un’inversione di tendenza. Questo dopo che le parole pronunciate ieri da Ben Bernanke & Co. non hanno dato grande fiducia al mercato. La Fed ha precisato che anche un’economia in ripresa non convincerebbe la banca centrale a rinunciare alle nuove misure straordinarie di allentamento monetario che prevedono l’acquisto di $600 miliardi di bond a lungo termine e ribattezzata QE2 (seconda tornata di Quantitative Easing).
Nel contesto sul fronte economico, rimangono da conoscere le cifre sulla produzione industriale, attese alle 15.15 italiane, mentre alle 16 sara’ la volta dell’indicatore relativo a dicembre del mercato immobiliare a cura del NAHB.
In ambito di notizie societarie Yahoo! ha confermato la decisione di ridurre del 4% la forza lavoro.
Intanto le paure per un contagio della crisi del debito sovrano europeo tornano a farsi vive dopo che un’agenzia ha avvertito che potrebbe declassare il rating sul credito di Madrid. La borsa subisce un calo del 2%, trascinata al ribasso dalle banche.
Tutte le piazze del Vecchio Continente sono negative (Stoxx 50 -1.15%, Ftse 100 londinese -0.46%, DAX tedesco -0.71%, CAC francese -0.89%, Milano -1.57%) dopo che Moody’s ha avvertito che la Spagna e’ vulnerabile allo stress considerando le necessita’ di rifinanziamento di cui avra’ bisogno nel 2011 la fragilita’ della fiducia del mercato in Madrid. Dunque il giudizio di Aa1 potrebbe essere rivisto.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dell’1.11% a quota $87.3 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -1.23% a $1387 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in flessione dello 0.23% a quota $1.3348. Quanto ai Treasury prezzi sotto pressione, con il rendimento del decennale macina punti base attestandosi a quota 3.43%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 3.80 punti (-0.31%) a quota 1233.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 6.5 punti (-0.29%) in area 2207.5.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 25 punti a quota 11392 (-0.25%).