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Wall Street: altri 4 arresti, Ue pronta a difesa dell’euro

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Dopo due ore di contrattazioni Wall Street ritrova vigore dopo una partenza all’insegna della cautela e all’indomani di una seduta debole. I rialzi, inizialmente nell’ordine del +0.1-0.2%, vanno dallo 0.3% del Dow al +0.6% del Nasdaq.

Sono scattati intanto altri 4 arresti a Boston (Massachusetts), Red Rock (Texas), Santa Clara e San Diego (California) da parte dell’Fbi all’interno delle indagini sul maxi caso di insider trading.

I motivi per ridare un po’ di fiducia agli operatori, prima snobbati, non mancano: dato superiore alle attese per l’avvio dei cantieri edili a novembre, rimbalzato piu’ delle attese. Le richieste per sussidi di disoccupazione, diminuite di 3000 unita’ a 420000, sono migliori delle stime cosi’ come l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia, tornato ai massimi di agosto.

Il mercato sembra dimenticare la trimestrale deludente del corriere FedEx (FDX), considerato il baromentro dell’economia Usa.

Chiudono piatti i listini d’Europa, dove i fari sono puntati sul vertice Ue. La riunione dei leader europei si tiene oggi e domani a Bruxelles con all’ordine del giorno il potenziamento del fondo salva-stati e l’aumento di capitale della Banca Centrale europea. “Il summit Ue che inizia oggi potrebbe essere l’ultimo evento significativo dell’anno per il mercato”, ha detto a Marketwatch Jane Foley, strategist per le valute di Rabobank International. Il presidente della Commissione Ue Barroso ha dichiarato che c’e’ tutta l’intenzione di difendere l’euro.

Si segnala l’asta di titoli di stato spagnoli. All’indomani del monito arrivato da Moody’s per un possibile downgrade, Madrid e’ riuscita a vendere bond per 2.4 miliardi di euro ma qualche analista si aspettava di piu’. Il dato piu’ importante e’ pero sui rispettivi rendimenti: i titoli a 15 anni (618 milioni) hanno toccato 5.986% dal 4.552% dell’asta del 21 ottobre con una domanda rispetto all’offerta di 2.5 volte contro 1.4. Lo yield dei bond a 10 anni e’ passato a 5.485% dal 4.632% del 18 novembre con bid-to-cover ratio di 1.67 volte contro 1.84 dell’asta precedente.

Il premio rischiesto dagli investitori per avere in portafoglio titoli spagnoli a 10 anni rispetto all’equivalente Bund tedesco si e’ confermato intorno al 2.5%, stando ai dati FactSet Research, contro il 2.4% di ieri. Il costo per assicurarsi contro il possibile default del paese si e’ ampliato con il credit default swaps a 5 anni a 323 punti base da 320 di ieri. Questo significa che per assicurare $10 milioni di titoli spagnoli servono $323.000 all’anno.

Piazza Affari, la peggiore tra i principali listini Ue, ha risentito dell’andamento delle banche dopo i giudizi di Royal Bank of Scotland, che ha avviato la copertura sui titoli bancari italiani, emettendo pero’ rating sell su Ubi Banca, Monte dei Paschi, Banca Popolare di Milano. La copertura dei titoli Mediobanca e Unicredit e’ stata avviata con una valutazione “hold”, mentre l’unico “buy” e’ stato ricevuto da Intesa SanPaolo.

Oggi e’ arrivato anche il conto Basilea 3. Di fatto, per adeguarsi alle nuove norme che saranno introdotte gradualmente dal primo gennaio del 2013, il sistema bancario italiano subira’ un impatto di circa 40 miliardi di euro.

Come se non bastasse il centro studi di Confindustria ha tagliato le stime sul Pil italiano, affermando che l’Italia delude e che la sua economia rimane indietro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dello 0.28% a quota $88.37 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna -1.24% a $1369 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0.10% a quota $1.32. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale e’ a quota 3.5280% dal record di ieri a 3.563%.