Società

La Borsa di Londra ha chiuso sopra i 6.000 punti per la prima volta dal 2008

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La Borsa di Londra ha chiuso sopra i 6.000 punti per la prima volta da giugno 2008. L’indice Ftse 100 ha terminato la seduta (orario ridotto) in rialzo dello 0,2% a 6.008,92 punti. La Borsa di Parigi archivia invece la seduta odierna in leggero calo, con l’indice Cac 40 che segna -0,29% a 3.899,89 punti. Chiuse le piazze di Francoforte e Milano.

Le borse altre europee proseguono la seduta all’insegna della debolezza, con la maggior parte delle piazze finanziarie chiuse per le festività natalizie. Si tratta dei listini di Francoforte, Madrid, Copenhagen, Helsinki, Stoccolma, Islanda. Chiusa oggi anche la Borsa di Milano e Wall Street.

Ieri i listini azionari del Vecchio Continente, hanno vissuto una seduta caratterizzata da scambi ridotti e volumi sottili in vista delle festività e dell’avvicinarsi della fine dell’anno. Scarsi spunti sono giunti nel pomeriggio anche da Wall Street, nonostante la valanga di dati macroeconomici.

In Europa hanno tenuto banco la notizia del via libera del Parlamento greco alla manovra finanziaria per il 2011 ed il via libera all’iniezione di capitali da parte del governo irlandese all’Allied Irish Bank.

Intanto si apprende che il Fondo monetario internazionale ha approvato in linea di principio l’estensione del periodo di rimborso del prestito concesso alla Grecia. Ma il problema dei debiti sovrani allarma il mondo, con la Cina che si fa avanti con un chiaro monito all’Europa. Il ministro del commercio cinese ha infatti affermato che la malattia dei debiti rischia di diventare cronica.

Sul mercato valutario, l’euro torna a scendere a quota 1,3112 nei confronti del dollaro, mentre recupera sul franco svizzero a 1,2598. La valuta europea è sotto pressione invece contro lo yen, a 108,72. Anche il biglietto verde scende nei confronti della moneta nipponica, a 82,91 dollari.

Ieri la divisa di Eurolandia ha vissuto una seduta in altalena tra aiuti cinesi e nuove tensioni per la crisi del debito in Europa. Se da un lato la valuta del Vecchio Continente ha tratto beneficio dalle dichiarazioni della Cina di aiuto all’Europa, dall’altro ha sofferto per il taglio del rating prima all’Ungheria e poi al Portogallo da parte di Fitch.

Tra le commodities, in rialzo i prezzi del petrolio a 91,41 dollari al barile supportati dal calo delle scorte negli Stati Uniti e dall’ondata di maltempo in Europa. Le quotazioni dell’oro sono invece in ribasso a 1.379,1, perdendo 6,9 dollari.

Guardando agli altri mercati azionari, la chiusura è stata in moderato ribasso stamane per la piazza di Tokyo, che ha riaperto oggi i battenti dopo la pausa di ieri per festività nazionale.

A pesare sul listino nipponico soprattutto l’apprezzamento dello yen che ha penalizzato i titoli legati all’export. L’indice Nikkei ha registrato nel finale un decremento dello 0,65% a 10.279,20 punti mentre il Topix ha ceduto lo 0,45% a 901,56 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul ha archiviato la seduta con un calo dello 0,39% a 2.0029,60 punti e Taiwan ha segnato un decremento dello 0,42% a 8.861,10 punti.

Oggi negli Stati Uniti si guarda alla novità che riguarda Goldman Sachs. Il Cda della banca ha dato infatti il via libera a una misura che prevede che i top manager siano retribuiti in base alla loro capacita’ di raggiungere obiettivi di lungo termine, senza incoraggiare ‘imprudenti prese di rischio’. Il piano per incentivare performance a lungo termine – riporta il Financial Times – arriva mentre Wall Street si prepara a rendere noti i bonus che distribuira’ e che potrebbero sollevare nuove e forti critiche.