Società

La Bce trema per l’inflazione e l’euro schizza al rialzo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, ha avvertito che le attese per i livelli di prezzi nell’area euro potrebbero crescere sul breve termine, a causa di un rincaro delle materie prime (in particolare quelle legate all’energia). Il numero uno dell’istituto non ha escluso la possibilita’ che l’inflazione oltrepassi la soglia prestabilita del 2%.

Trichet e’ intervenuto durante la consueta conferenza che segue l’attesa decisione sui tassi di interesse, nel corso della quale la banca centrale ha optato ancora una volta per lasciare lo status quo sui tassi, fermi all’1%.

Secondo la Bce ancora non c’e’ bisogno di imporre una stretta monetaria, ma forse tale necessita’ si presentera’ presto. Il risultato si e’ fatto subito sentire sui mercati, con l’euro che e’ schizzato al rialzo avvicinandosi in area $1,33. Al momento la moneta unica (segui la performance in tempo reale) scambia sopra quota %1,33, forte di un progresso dell’1,34%.

Per ora il tema cardine del 2011 sembra essere proprio la guerra per contrastare una possibile inflazione futura. Secondo un’analisi del team di Deutsche Bank presto in Usa si passera’ da una fase deflazionistica a una di rincaro dei prezzi, obbligando la Fed a cambiare le strategie di politica monetaria e scongiurando un nuovo piano di allentamento monetario straordinario (QE3). Nel frattempo dalle ultime voci che circolano sui mercati nordamericani sembra che il Canada si prepari a varare una stretta monetaria di almeno mezzo punto.

Notizia invece di ieri notte, quella secondo cui la Corea del Sud ha rivisto al rialzo il costo del denaro, impaurita dallo spettro dell’inflazione. Il fatto e’ che non e’ l’unico governo a temere di cadere vittima di un rincaro dei prezzi superiore alla soglia prestabilita dalle autorita’ di politica monetaria. E intanto a Seul sono in corso dibattiti per stabilire se la decisione fosse attesa o meno. Gli economisti infatti non si aspettavano infatti una tale mossa, ma il mercato si. Intanto nelle ultime sedute in piu’ paesi in via di sviluppo – Argentina, Indonesia, India e Bangladesh – il mercato sta perdendo quota per paura dell’inflazione.