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Wall Street chiude positiva, dubbi pero’ sul lavoro

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Chiusura positiva ma poco convincente per i listini azionari americani, in una seduta caratterizzata dal nervosismo. A pesare e’ stata la delusione per gli ultimi dati macro, che ha impedito per il momento al mercato di allungare il rally con decisione. Il Dow ha guadagnato lo 0,03% a quota 11.989, il Nasdaq lo 0,58% in area 2.755,28, mentre l’S&P 500 avanza dello 0,22% a 1.299,54 punti.

In particolare grava l’inaspettata flessione del 2,5% subita dagli ordini di beni durevoli in dicembre. Nel frattempo le domande di indennita’ settimanali sono cresciute piu’ del previsto nell’ultima settimana. Tali cifre hanno oscurato una serie di utili migliori delle attese, tra cui spiccano quelli della blue chip Caterpillar e le notizie per una volta confortanti giunte dal mercato immobiliare. Le vendite di case con contratti in corso sono aumentate a sorpresa in dicembre.

Il Dow Jones avanza dunque di una manciata di punti chiudendo ancora una volta di poco sotto quota 12.000, livello che in chiusura non tocca dal 19 giugno del 2008. Home Depot e United Technologies spingono le blue chip in rialzo, mentre AT&T e Procter & Gamble, nonostante le trimestrali positive, sono tra i titoli a maggiore capitalizzazione piu’ venduti.

L’S&P 500 ha toccato quota 1.300, prima di retrocedere in fretta e nonostante il rialzo non e’ riuscita a chiudere sopra tale cifra. L’ultima volta che il paniere allargato ha superato quel livello era il 28 agosto 2008. Il Nasdaq e’ invece stato spinto dai rialzi di Netflix. Sui titoli della societa’ di streaming online e noleggio video cui giovano i conti trimestrali migliori del previsto annunciati ieri. L’indice di volatilita’ VIX, nel frattempo, e’ salito sopra quota 16 punti a dimostrazione del nervosismo che aleggia sui mercati A livello settoriale, si mettono in luce beni al consumo discrezionale, finanziari e industriali, mentre tlc e grandi catene di magazzino cedono quota.

In ambito di notizie societarie, Caterpillar – cartina al tornasole dell’andamento economico – ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione pari a $1,47 per azione contro i 36 cents previsti dagli analisti. Il rialzo dei profitti e’ stato accompagnato da un incremento del fatturato del 62% a $12,8 miliardi. Le previsioni per il 2011 sono di un risultato netto pari a $6 per azione. Focus anche sui conti fiscali delle altre due blue chip che quest’oggi hanno battuto le stime: Procter & Gamble e AT&T.

Sul fronte macro, aspettando l’attesissimo PIL di venerdi’ l’attenzione torna a concentrarsi sul lavoro, con le richieste di sussidio di disoccupazione settimanali che hanno deluso. Alla stessa ora sono stati annunciate anche le cifre sui beni durevoli di dicembre.

In concomitanza con l’apertura fiacca di Wall Street le piazze finanziarie europee hanno perso slancio, anche se sono riuscite a chiudere in territorio positivo. Francoforte ha registrato un rialzo dello 0,4%, favorita dalla buona prova dei finanziari. Stesso discorso per Parigi, dove le banche BNP Paribas e Societe Generale sono stati tra i titoli piu’ richiesti. Tra le borse migliori figura Milano, forte di un progresso dell’1,38%. Londra e’ arretrata leggermente (-0,07%), nonostante la buona prova dei gruppi di risorse di base, che tanto influiscono sugli scambi dell’FTSE. In Asia la notizia del giorno e’ stata il declassamento ad opera dell’agenzia S&P del rating sul debito sovrano del Giappone, che ora e’ di AA- (da AA) e che pero’ ha avuto un impatto negativo sullo yen e non sulla borsa.

Sugli altri mercati oro ai minimi di quasi quattro mesi, mentre nel comparto energetico il petrolio ha ceduto l’1,9%. I futures con scadenza marzo hanno archiviato la seduta a quota $85,64 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro hanno subito una contrazione dell’1,1% a $1318,40 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro ha segnato un rialzo dello 0,1% a $1,3725. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale e’ calato di 4,3 punti base in area 3,385%.