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Tornano i Buy a Wall Street. Dow miglior gennaio dal ’97

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Aiutato dagli ultimi dati sui consumi e la trimestrale di Exxon Mobil, cosi’ come dal parziale alleviamento delle tensioni circa le prospettive della rivolta ancora in corso in Egitto, il mercato americano e’ riuscito a guadagnare terreno, dimenticando la seduta nera di venerdi’ scorso, che aveva visto l’S&P 500 cedere l’1,8%: la peggiore prova dall’11 agosto.

Il Dow ha guadagnato lo 0,58% a 11.891,93, il Nasdaq lo 0,49% in area 2.700,08, mentre l’S&P 500 lo 0,77% a quota 1.286,12. Il paniere allargato e’ cosi’ finalmente riuscito a chiudere il mese in rialzo: l’ultimo gennaio positivo si era visto nel 2007. Per il Dow e’ il migliore gennaio dal 1997, grazie a un progresso pari al 2,7%. Nasdaq e S&P hanno registrato incrementi, nell’ordine, dell’1,8 e del 2,3%.

Tra le blue chip, Alcoa, Chevron e Exxon si portano in testa al paniere, mentre Procter & Gamble e Intel sono schiacciate nei bassifondi. L’indice di volatilita’ – considerata misura attendibile della paura che aleggia sui mercati – e’ sceso sotto quota 20. Il Vix ha fatto un balzo deciso venerdi’, a quota 24: si e’ trattato dell’incremento maggiore dal 20 maggio. A livello settoriale gli acquisti interessano sopratutto energetici, industriali e risorse di base.

Gli investitori sono tornati a fare acquisti dopo la battuta d’arresto di venerdi’. Il rinnovato interesse per l’azionario e’ stato alimentato in parte dall’alleviarsi delle preoccupazioni circa la situazione ancora critica dell’Egitto, dove il presidente Honsi Mubarak non ha mostrato alcuna intenzione di volersi fare da parte, pur avendo nominato un nuovo governo. Il Cairoi si e’ visto tagliare il rating sul credito dall’agenzia di rating Moody’s.

Sul valutario intanto si e’ riscontrata una rotazione di portafoglio in uscita dal dollaro, con il biglietto verde che ha ceduto mezzo punto percentuale contro le sei principali valute rivali. La moneta unica nel frattempo e’ stato aiutato dalle notizie riguardanti l’inflazione a dicembre nell’area euro. La situazione e’ di massima allerta in diversi paesi mondiali.

I dati macro hanno evidenziato che anche nell’ultimo mese del 2010 le spese al consumo sono cresciute piu’ dei redditi. Meglio del previsto si e’ rivelato il dato di gennaio del Chicago PMI. In ambito di trimestrali la scena e’ stata rubata da Exxon Mobil.

La componente del Dow ha registrato un rialzo del 53% dei profitti nell’ultimo trimestre, facendo meglio delle attese, mentre il fatturato si e’ attestato a $103 miliardi. Ha deluso invece Illinois Tool, anche se ha emesso un outlook che fa ben sperare per il trimestre in corso.

Sotto i riflettori finisce anche il colosso dell’alluminio Alcoa, che si e’ aggiudicata le attivita’ aerospaziali di TransDigm per $240 milioni. Sempre in ambito di notizie di M&A, Prologis e AMB Property hanno deciso di fondersi, con l’operazione che verra’ completata nel secondo trimestre di quest’anno. Massey Energy verra’ acquistata da Alpha Natural Resources alla cifra di 69,33 dollari per azione, una somma che rappresenta un premio di circa il 20% sul prezzo di chiusura dei titoli MEE nell’ultima seduta della settimana scorsa.

I titoli Intel sono stati momentaneamenti sospesi al ribasso a meta’ mattinata dopo che il gruppo di semiconduttori ha tagliato le stime del quarto trimestre dell’anno scorso, il primo di quest’anno e dell’intero esercizio 2011. Motivo: un errore nel design di un chip.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo segnano un rialzo del 3,2% $92,19 il barile, ai massimi di oltre due anni. I contratti con scadenza analoga dell’oro cedono lo 0,5% a $1.334,5 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro ha registrato un rialzo dello 0,57% a $1,3687. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale 3,378% in progresso di 4,9 punti base.