(WSI)- Fiat inizia il 2011 con il segno negativo essenzialmente a causa di due fattori: innanzitutto il consistente calo di alcuni importanti mercati (in particolare l’Italia e la Spagna) e soprattutto il fatto che a gennaio 2010 la gamma FGA di vetture a basso impatto ambientale beneficiava ancora e in maniera molto forte degli eco-incentivi attuati da numerose nazioni europee.
Le immatricolazioni di Fiat Group Automobiles a gennaio e in Europa sono state pari a 80 mila, il 20,1 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2010, con una quota del 7,5 per cento rispetto al 9,2 per cento dell’anno precedente.
In un generale contesto di calo delle immatricolazioni per FGA nei principali mercati, fa eccezione la Francia dove Fiat Group Automobiles ha aumentato i volumi di vendita dell’11,4 per cento, ottenendo una quota del 4 per cento, in aumento rispetto al 3,9 per cento di un anno fa.
Va inoltre segnalato – fanno notare a Mirafiori – il positivo trend di crescita ottenuto da FGA in Olanda, dove i volumi sono cresciuti a gennaio del 73,8 per cento (dopo il +43,5 per cento ottenuto nel progressivo annuo del 2010) in un mercato che cresce del 19,5 per cento.
In generale, guardando agli altri dati, procede a due velocita’ il mercato europeo dell’auto, che ancora e’ condizionato dall’effetto incentivi. In totale le immatricolazioni a gennaio registrano una flessione dell’1,4% nell’area UE con 1,042 milioni di auto. Tra i principali mercati l’Italia sconta appunto un calo del 20,7%, peggio la Spagna con un -23,5% e flessione a doppia cifra anche per la Gran Bretagna (-11,5%).
Tornano a crescere in modo sostenuto la Germania che registra un +16,5% con 211 mila auto e la Francia con un +8,2% e 185 mila auto scavalcando l’Italia. Bene anche il Belgio con un +7,8% e 53 mila auto, incalzando la Spagna come sesto mercato europeo. Brillante trend in Olanda che registra un +20% e si piazza al quinto posto tra i mercati europei con 75 mila auto. Tra i paesi minori spiccano le performance di Lituania e Estonia (rispettivamente +126% e +118%) mentre in negativo si segnala la Grecia che accusa un tonfo del 63%.