Quando manca un’ora e mezza all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sotto la parita’, preannunciando una partenza incerta. Stando al Financial Times gli Stati Uniti rischiano una bocciatura da parte di Fitch come effetto di un cambio dei criteri con cui l’agenzia di rating analizza i piani pensionistici.
Nonostante la buona performance di ieri di Wall Street, in cui l’S&P 500 ha ufficialmente guadagnato il 100% dai minimi di marzo 2009, e di quella della borsa di Tokyo, in Europa i listini sono piatti. Predominano i timori su quanto sta avvenendo nel vicino Medio Oriente.
Si va dall’isola saudita Bahrein – dove almeno quattro sono le persone morte questa notte – allo Yemen (nel suo quinto giorno di proteste da parte soprattutto di studenti) senza dimenticare la Libia, dove e’ stata annunciata “la giornata della collera” contro il regime. Resta inoltre il mistero delle due navi da guerra iraniane che secondo Israele avrebbero dovuto attraversare nella scorsa notte il Canale di Suez, cosa che non risulta alle autorita’ egiziane.
In Usa altra giornata ricca di dati macro. Focus su inflazione a gennaio, richieste per sussidi di disoccupazione, Superindice e l’indice Philadelphia Fed.
Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo del petrolio hanno cedono lo 0,01% a $84,98 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro salgono dello 0,33% a $1.379,60 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro si mantiene sui livelli della chiusura di ieri, intorno a $1,3565 (ma a livello intraday era scivolato in area $1,34). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,59% dal 3,6210% di ieri.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 0,80 punti (-0,06%) a quota 1.332,20.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -2 punti (-0,08%) in area 2.390.
Il contratto sull’indice Dow Jones e’ piatto a quota 12.252.