In attesa della pubblicazione di importanti dati economici Usa, che vedono in primo piano soprattutto la pubblicazione del prodotto interno lordo alle 14.30 ora italiana, i futures americani sembrano anticipare un’apertura positiva di Wall Street. (vedi quotazioni a fondo pagina)
D’altronde, così come anche in altri mercati azionari, il fenomeno del fly to quality rallenta dopo la frenata dei prezzi del petrolio; quest’ultima è stata alimentata dalle indiscrezioni secondo cui l’Arabia Saudita sarebbe in trattative con le raffinerie europee sul modo di rimpiazzare in qualche modo la parte di produzione persa della Libia. I futures si allontanano così dal massimo a quota 103 dollari al barile testato ieri ancheper i rumour sulla morte di Gheddafi e al momento sul Nymex si attestano a 97,41 dollari al barile, in rialzo di 20 centesimi rispetto alla rilevazione di ieri (+0,20%). Il Brent quotato a Londra guadagna invece lo 0,43% a a11,82 dollari al barile, ben lontano dai 120 dollari al barile testato ieri.
Prosegue intanto positiva anche la sessione delle borse europee, che però oggi assistono allo “scandalo” londinese, che fa ricordare quello milanese della giornata di martedì. Contrariamente a Piazza Affari, la borsa di Londra ha però aperto stamane, interrompendo le contrattazioni alle 9.12 ora italiana. E da allora rimane totalmente ferma.
In generale, a parte la parentesi di Londra che torna a far infuriare gli operatori – ci sarebbero anche stavolta motivi tecnici alla base – il clima è positivo anche nel Vecchio Continente. Piazza Affari – che si prepara a concludere la prima settimana di contrattazioni in territorio negativo dagli inizi dell’anno – ha voglia di rimbalzo e si conferma tra i listini migliori con un aumento dell’1,87%. Bene anche Francoforte (+0,51%) e Parigi (+1,46%), mentre Madrid fa +1,68%.
Sul Ftse Mib -un listino tutto tinto di verde a parte Tenaris (-4,39%), Enel Green Power (-1,26%) e Ubi Banca (-0,54%), brilla soprattutto Telecom Italia dopo la diffusione dei conti reputati molto buoni: gli utili sono infatti raddoppiati e l’indebitamento è calato. Telecom ha aggiornato anche il piano industriale e le stime per il 2011 parlano di ricavi e Ebitda organici stabili rispetto al 2010; di investimenti industriali di circa 4,8 miliardi di dollaro e di indebitamento finanziario netto a 29,5 miliardi di dollari.
Balza però ancora di più Buzzi Unicem (+5,68%). Riflettori poi su Prysmian; il titolo beneficia della nota di Morgan Stanley, che ha avviato la copertura sul titolo con rating overweight e target price a 20,6 euro (un valore molto più alto rispetto a quello attuale), e sale di quasi il 2%.
Occhi puntati anche su Fiat che recupera e sale dello 0,82% dopo il giudizio di S&P, che ha tagliato il rating.
“Sostanzialmente non è una sorpresa – commenta Alessandro Frigerio di Rmj Sgr intervistato da Class Cnbc – Considerata ormai “sola” a seguito dello spin off, Fiat Spa è priva di tutte quelle attività che sono confluite in Fiat Industrial, e dunque rappresenta un’attività più rischiosa in quanto più sensibile ai problemi di crescita economica e di ristrutturazione di Chrysler”. Tra i titoli si mette in evidenza anche Mps, dopo che Nomura ha alzato il rating a neutral con target price a 2,20 euro. Il titolo sale del 2,71%.
Sui mercati valutari, l’euro si indebolisce rispetto agli 1,3820 dollari delle prime ore della mattinata, e ora scende a New York a 1,3790. Gli analisti individuano però una resistenza chiave e iniziano a guardare a livelli più ambiziosi . la moneta unica scende anche sullo yen a 112,9, e anche il dollaro perde sulla moneta nipponica a 81,88.
Riguardo alle commodities, sotto i riflettori anche le quotazioni dell’oro, che registrano uno scivolone di 14,5 dollari a 1.401,3 dollari all’oncia.
Alle 13:18 (le 7:18 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 sale di 8,60 punti (+0,66%), a quota 1.311,30.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +16,75 punti (-0,73%) in area 2.325.
Il contratto sull’indice Dow Jones balza di 69 punti (+0,57%) a quota 12.160.