(WSI)-Tassi di interesse:in area Euro venerdì tassi di mercato poco mossi in un contesto di rimbalzo dei listini azionari mondiali. Questa mattina si sta invece assistendo ad un ribasso sulla scia della partenza negativa dei listini azionari europei. Contrastato l’andamento degli spread dei paesi periferici vs Germania. Restano contenute poco sotto al 2% le aspettative d’inflazione misurate dal tasso forward a 5 anni tra 5 anni (la cosiddetta 5 year forward breakeven su titoli tedeschi).
Oggi sarà annunciato il dato finale sull’inflazione dell’area a gennaio, che dovrebbe essere confermato al 2,4% a/a. Come anticipato dai sondaggi, le elezioni in Irlanda hanno confermato la secca sconfitta del partito Fianna Fail che aveva governato il paese dal 1997. La vittoria è andata al partito Fine Gael con il leader Enda Kenny che sta spingendo per una rapida formazione di un governo di coalizione per poi cercare di rinegoziare il tasso del 5,8% sui fondi ottenuti per il salvataggio del paese.
Segnaliamo il forte rialzo dei prestiti overnight presso la Bce che venerdì è salito a 17,12 Mld€ da 2,21Mld€, livello massimo dal giugno 2009. Il ministro dell’economia tedesco Bruederle ha dichiarato che la zona Euro dovrebbe autorizzare la concessione di prestiti da parte dell’EFSF a tassi variabili. Ha anche aggiunto che la tranche garantita dai paesi AAA potrebbe essere concessa a tassi differenti rispetto a quella garantita da paesi con rating minore.
In settimana l’appuntamento più importante è la riunione Bce del prossimo giovedì. Negli Usa tassi in calo soprattutto sulla parte a lungo termine della curva, con lo spread 2-10 anni sceso ai livelli minimi dal dicembre scorso. Sul fronte azionario, i principali listini hanno terminato la seduta di venerdì in rialzo, evidenziando però la peggiore settimana da agosto dell’anno scorso ed interrompendo così la striscia positiva che durava da tre settimane.
Dal lato macro i dati dell’università del Michigan hanno confermato il livello record della fiducia dei consumatori da tre anni. In settimana avremo due appuntamenti importanti: 1) l’audizione di Bernanke dell’1 e 2 marzo; 2) i dati sul mercato del lavoro di febbraio. Il governatore della Fed potrebbe fornire importanti dettagli in merito alle prossime mosse della Fed sul tema easing quantitativo.
Valute: l’euro ha chiuso la settimana in apprezzamento, riportandosi in prossimità dei livelli massimi toccati lo scorso gennaio in area 1,38. Il cross continua a muoversi in linea con il differenziale dei tassi: ne è testimonianza il fatto che il picco di venerdì sopra quota 1,38 coincide sostanzialmente con il livello segnato a fine gennaio, quando il differenziale dei tassi sul comparto governativo a due anni era sugli stessi livelli attuali.
Questa settimana sarà importante monitorare le parole che Trichet utilizzerà durante la conferenza stampa di giovedì. Le posizioni degli speculatori, nel frattempo, hanno raggiunto la settimana scorsa i livelli massimi da ottobre del 2009. Nel breve resistenza a 1,3860. Yen stabile vs euro e dollaro in un contesto di rimbalzo dei listini azionari asiatici. Verso euro il cross ha il supporto a 112, la resistenza a 114. Verso dollaro importante supporto collocato a 81,60 con un livello chiave a 80,90. Secondo il Cftc gli speculatori la scorsa settimana hanno aumentato l’ammontare di scommesse che puntano ad un deprezzamento dello yen vs dollaro. Apprezzamento dello yuan cinese vs dollaro poco al di sotto dei massimi dopo che il premier cinese Wen ha dichiarato che un apprezzamento graduale della valuta sarebbe positivo per l’economia del paese.
Materie Prime: torna a salire il prezzo del greggio con il Wti che questa mattina si attesta intorno ai 99$/b dopo che le rivolte si sono estese all’Oman. Secondo i dati del Cftc gli speculatori hanno portato l’ammontare di scommesse che puntano ad un rialzo del petrolio tramite future ai nuovi massimi storici. Positivi i metalli industriali guidati dal rame (+2,8%). In calo invece i preziosi guidati dall’argento (-0,8%). Forti rialzi tra gli agricoli guidati da cotone (+5,6%), zucchero (+4,3%), grano (+3,9%) e mais (+3,8%).
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