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Futures sbandano sulle notizie dall’Arabia Saudita

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Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sopra la parita’, preannunciando una partenza positiva per i listini.

Dopo un attimo di sbandamento il mercato sta riprendendo un po’ di forza, ma i rialzi rimangono comunqui minacciati dall’incremento dei prezzi del petrolio, che si sta riavvicinando a quota $98 al barile. Anche i metalli preziosi sono molto richiesti stamattina, con l’argento che continua la sua incredibile corsa.

La solidita’ della prova delle commodity trova le sue radici nei persistenti timori legati ai rischi di un effetto contagio nella regione mediorientale e nordafricana. La paura e’ che le tensioni e le rivolte potrebbero presto coinvolgere anche l’Arabia Saudita, paese ricco di risorse petrolifere e che secondo alcuni testimoni avrebbe mandato dei carrarmati in Bahrein. Tutto cio’ dopo che il mercato azionario del paese saudita ha perso il 7,4%, il maggiore calo in oltre due anni.

In ambito macro, i dati provenienti dalla Cina attirano l’attenzione degli operatori in attesa di ascoltare l’intervento di Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, alle 16 italiane. Una mano l’ha offerta anche l’andamento delle altre piazze finanziarie mondiali.

Lentamente gli operatori di borsa stano perdendo sensibilita’ nei confronti dei rischi geopolitici associati ad Africa del Nord e Medio Oriente, in concomitanza con il desiderio di continuare a comprare titoli azionari americani non appena si verifica un calo. Cio’ ha contribuito ai rialzi visti di recente. Ieri Wall Street ha chiuso il terzo mese consecutivo in rialzo. I guadagni accumulati a febbraio sono stati dell’ordine del 3%.

L’attivita’ manifatturiera cinese si e’ indebolita in febbraio, ma ironicameente ha aiutato a riportare un certo appetito verso il rischio nei mercati. Molti analisti intepretano infatti i dati piu’ deboli come un segno potenziale che la Banca Centrale del paese sara’ meno aggressiva nelle sue iniziative di stretta monetaria.

A proposito di manifattura, alle 16 italiane in Usa e’ in calendario la pubblicazione dell’indice di febbraio, che dovrebbe mostrare un miglioramento, ai massimi dal 2004. Alla stessa ora verranno annunciate anche le cifre relative alla spesa per le costruzioni in gennaio. Nel primo pomeriggio si conosceranno poi le vendite di auto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con scadenza aprile del greggio scambiano in rialzo dell’1% a $97,94 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro guadagnano lo 0,77% a $1.420,8 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0,09% a $1,3819. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,46%, in progresso di 3,3 punti base.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 2,1 punti (+0,16%) a quota 1.328,2.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 5,75 punti (+0,24%) in area 2.356,5.

Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 45 punti a quota 12.229 (+0,12%).