(WSI) -Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso la sessione in lieve rialzo sia sul comparto governativo sia swap a fronte di un calo dei listini azionari. Gli spread sui periferici sono scesi, mentre sul monetario il tasso Euribor tre mesi è stato fissato ad un nuovo massimo a 1,096%.
S&P ha dichiarato che il rating di Portogallo e Grecia potrebbe essere ridotto di due notch a seconda della decisione finale sul meccanismo di salvataggio Ue, ovvero se spingerà o meno i paesi in difficoltà a ristrutturare il proprio debito. La Commissione europea ieri ha rilasciato le nuove stime di crescita ed inflazione che vedono un rialzo del Pil dell’intera area per il 2011 a 1,6% dal precedente 1,5%. I prezzi al consumo quest’anno sono attesi crescere del 2,2% dalla precedente stima dell’1,8%. Positivo l’esito delle aste di Olanda e Austria di ieri.
Oggi toccherà alla Germania che emetterà un titolo a 5 anni fino a 5 Mld€. Sul fronte macro segnaliamo il rialzo dei prezzi al consumo dell’area Euro. Il dato preliminare di febbraio ha evidenziato un incremento tendenziale del 2,4% dal 2,3% di gennaio. Il tema inflazione diventa sempre più importante anche in vista della riunione della Bce di domani.
Evidenziamo inoltre il rialzo delle aspettative d’inflazione misurate dal tasso forward a 5 anni tra 5 anni (la cosiddetta 5 year forward breakeven su titoli tedeschi) anche se rimangono ancora sotto il 2%. Ieri infine è stato pubblicato il dato annuale del Pil italiano del 2010 che ha evidenziato una crescita dell’1,3%, con all’interno contributi positivi da parte di consumi, investimenti e scorte.
Negli Usa la giornata di ieri si è conclusa con tassi governativi in calo in particolare sulla parte a breve della curva in seguito a rinnovati timori sulla situazione mediorientale. I principali indici azionari hanno registrato perdite superiori all’1%, guidati al ribasso dai settori industriale e materie prime. A poco è servito il dato sull’Ism manifatturiero che si è posizionato nel mese di febbraio ai livelli massimi da 7 anni. La componente occupazionale ha addirittura segnato un nuovo massimo dagli anni ’70.
Viene confermato pertanto uno scenario in cui gli indicatori prospettici (Ism, fiducia dei consumatori) segnalano un netto miglioramento a fronte di segnali in senso opposto del settore immobiliare e del ritmo di recupero della dinamica occupazionale. Il governatore della Fed Bernanke ha dichiarato che l’eventuale inizio della rimozione dello stimolo monetario dipenderà dalla verifica della sostenibilità della ripresa nei prossimi mesi. A tal fine sarà importante assicurare un recupero consolidato del mercato del lavoro, oltre al ritorno dell’inflazione intorno al 2%.
Bernanke ha aggiunto di considerare temporaneo l’impatto sui prezzi derivanti dal recente rialzo delle materie prime energetiche. Tali considerazioni hanno lasciato intendere la possibilità di mantenimento dell’attuale politica accomodante. In tal senso la reazione degli operatori che, a in base ai prezzi dei futures su Fed Funds, hanno ulteriormente posticipato l’inizio di un rialzo tassi a non prima di aprile 2012, cancellando l’ipotesi di un rialzo già a fine anno, così come scontato in essere fino a metà febbraio.
Oggi sarà importante verificare le dichiarazione di Bernanke in occasione della seconda audizione presso la commissione alla Camera, dove la maggioranza è in mano ai repubblicani, particolarmente ostili alle manovre di easing quantitativo.
Valute: euro in deprezzamento nella giornata di ieri sulla scia di nuovi timori sulla situazione, con il cross che non è riuscito ancora a superare l’importante resistenza posta a 1,3850/60. Nella giornata odierna risulta poco probabile un ulteriore deprezzamento dell’euro alla vigilia del riunione della Bce di domani. Primo supporto a 1,3750. Yen poco mosso durante la notte nonostante il maggior ribasso della borsa giapponese da sei mesi. Verso dollaro il cross continua a mantenersi poco al di sopra del supporto a 82,60. Verso euro il cross continua ad oscillare tra il supporto 112 e la resistenza 114.
Materie Prime: tornano a crescere le quotazioni del petrolio con il greggio Wti in prossimità dei 100$/b ed il Brent oltre 115$ a causa delle tensioni che stanno coinvolgendo altri paesi del Medio Oriente. Di questa situazione ne beneficiano i preziosi con l’oro (+1,5%) che ha messo a segno un nuovo record oltre i 1435$/oncia. In rialzo anche l’argento (+1,8%), che ieri ha segnato un nuovo massimo da 31 anni. Contrastati i metalli industriali. All’interno dell’indice GSCI le performance giornaliere peggiori sono state quelle di cotone (-4,5%), gas naturale (-4,1%) e cacao (-2,6%).
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