E rieccoci al punto di partenza. Con l’inizio del 2011 e’ tornata la voglia dei guadagni facili e rapidi, approfittando anche dei tassi ancora ai minimi storici. I mercati del debito sono stati caratterizzati da rendimenti ridicolmente bassi sui bond spazzatura, emissioni e sottoscrizioni in calo e alti rendimenti provenienti da uno specifico ritorno di fiamma: strumenti finanziari astrusi (quelli vecchi li conosciamo bene) che pero’ continuano a rappresentare un azzardo puro.
A chi non e’ abbonato a Insider non diciamo il nome – anzi l’acronimo – del “prodotto” in questione (che pochissimi manager bancari e finanziari in Italia gia’ conoscono). Ma credeteci, tra non molto tanti altri sentiranno parlare di questa “roba qua” che offre rendimenti davvero notevoli oggi (superiori al 10% annuo). E’ purtroppo un brutto segno se questa finanza e’ tornata a riscuotere l’interesse di tanti istituti di credito appena tornati in salute, appena ripresisi dalla batosta della crisi dei mutui cartolarizzati che porto’ al crack di Lehman Brothers nel settembre del 2008 e poi al quasi collasso del sistema globale. Per alcuni istituti i timori sono prematuri, ma sappiate che se sono gli stessi manager piu’ scafati delle grandi banche Usa a lanciare l’avvertimento, un motivo ci deve essere.