New York – All’indomani del voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu che impone alla Libia una ‘No fly zone’ e autorizza l’uso della forza per proteggere i civili, truppe fedeli al rais, riferiscono gli antigovernativi, stanno bombardando Misurata, 200 km ad est di Tripoli, in mano agli insorti. E suo figlio, Seif al Islam dice che forze ‘antiterrorismo’ saranno mandate a Bengasi a disarmare gli insorti, mentre Tripoli decide anche la chiusura del suo spazio aereo.
Parigi afferma che gli attacchi contro le truppe di Gheddafi avverranno in tempi rapidi, obiettivo arrivare alla sua caduta, e il Qatar per primo fra gli arabi annuncia la sua partecipazione al dispositivo. Oggi riunione della Nato, e vertice a Palazzo Chigi per prendere in esame il contributo italiano. Nel pomeriggio Frattini e La Russa riferiranno alla Camera. Bersani: alla buon’ora la decisione dell’Onu.
GHEDDAFI PROMETTE ‘INFERNO’ A CHI ATTACCHERA’ – Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di “trasformare in un inferno la vita” di coloro che oseranno compierlo. “Se il mondo è impazzito, diventeremo matti anche noi. Risponderemo. Trasformeremo la loro vita in un inferno”, ha dichiarato Gheddafi in un’intervista concessa alla tv portoghese Rtp qualche ora prima che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approvasse la risoluzione che autorizza l’uso della forza in Libia. “Cos’é questo razzismo, questo odio? Cos’é questa pazzia?” si è chiesto il Colonnello.
EUROCONTROL, TRIPOLI HA CHIUSO LO SPAZIO AEREO – La Libia ha chiuso il suo spazio aereo. Lo si apprende da Eurocontrol, l’organizzazione europea per il controllo aereo. Eurocontrol, si legge da Twitter, ha ricevuto informazioni da Malta che il controllo del traffico aereo di Tripoli ha reso noto che non accetterà gli aeromobili nello spazio aereo libico fino a “ulteriore avviso”.
‘FORZE ANTI-TERRORISMO ENTRERANNO A BENGASI’ – Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.
INSORTI, FORZE GHEDDAFI BOMBARDANO MISURATA – Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi. Secondo la tv satellitare al Jazira in lingua inglese, combattimenti fra ‘lealisti’ e insorti sono in corso a Misurata e ad Ajdabiya, 200 chilometri a sud di Bengasi, la principale roccaforte degli antigovernativi. La notizia dei nuovi attacchi delle forze di Gheddafi a Misurata giunge dopo l’imposizione di una no fly zone sulla Libia da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la scorsa notte. “Decine di bombe di tutti i tipi si abbattono da ieri sera sulla città “, ha detto il portavoce degli insorti alla France Presse. “Ci sono ancora intensi tiri di artiglieria”, ha aggiunto, precisando di ignorare se ci sono vittime. Ieri il regime aveva detto che i lealisti avevano ripreso Misurata, ma un portavoce degli antigovernativi aveva smentito.
QATAR, PARTECIPEREMO A NO FLY ZONE – Il Qatar ha annunciato che parteciperà alla no fly zone sulla Libia. E’ il primo paese arabo a dichiarare la sua partecipazione dopo l’approvazione ieri da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu di una risoluzione sulla Libai e l’ok della Lega Araba. “Alla luce della risoluzione votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, il Qatar ha deciso di contribuire agli sforzi destinati a far cessare il bagno di sangue e a proteggere i civili in Libia”, ha dichiarato un funzionario del ministero degli esteri del Qatar.
FRANCIA E GB PRONTE A RAID, OBAMA CHIAMA CAMERON E SARKOZY – La Francia ha auspicato immediati raid aerei dopo l’adozione della risoluzione 1973, e anche le forze britanniche potrebbero entrare in azione già oggi. La Germania, astenutasi in Consiglio di sicurezza a causa “dei considerevoli pericoli e rischi”, ha invece annunciato che non parteciperà ad azioni militari. In nottata il presidente Obama ha chiamato il premier britannico Cameron e il presidente francese Sarkozy per coordinare una strategia comune.
*******************
Usa, Francia e Gran Bretagna pronte in ogni momento all’attacco con l’aviazione in Libia. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione No-Fly zone con 10 voti a favore su 15, con l’astensione di Cina, Russia, Brasile, India e Germania. Autorizzate “tutte le misure necessarie” (cioe’: intervento militare ma senza invasione con truppe di terra) per contrastare i bombardamenti del regime libico contro la popolazione civile. La risoluzione e’ co-sponsorizzata da Francia, Gran Bretagna, Libano e Stati Uniti.
Poche ore prima Gheddafi aveva minacciato di attaccare e conquistare il bastione di resistenza delle forze ribelli, cioe’ la citta’ di Bengasi, promettendo “nessuna pieta’”. “Arriveremo, zenga-zenga, casa per casa, stanza per stanza”, ha detto il Colonello in un discorso alla radio.
Al Jazeera ha mostrato le immagini dal vivo di migliaia di cittadini nella piazza centrale di Bengasi riuniti per celebrare il voto all’Onu urlando slogan contro il dittatore libico.
L’aeronautica britannica e’ pronta a sferrare la prima ondata di raid contro le forze di Gheddafi in Libia poche ore dopo l’approvazione della risoluzione No-Fly zone da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo riferisce la Bbc citando fonti di Downing Street. I 15 membri del CdS delle Nazioni Unite hanno votato si’ agli interventi militari dell’aviazione di una coalizione di paesi Nato e di due paesi arabi, poco dopo le 23 ora italiana giovedi’.
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che autorizza l’istituzione di una no-fly zone sulla Libia con il ricorso all’uso della forza e’ passata con l’astensione di Cina, Russia, Brasile, India e Germania. Lo riferisce la rete britannica SkyNews citando fonti del Palazzo di Vetro.
Secondo fonti Usa le truppe fedeli al rais sarebbero solo 160 chilometri dalla citta’ simbolo della ribellione. Consiglio sicurezza approva ‘no fly zone’; Lega Araba conferma partecipazione militare per rispetto del divieto di sorvolo.
L’avanzata sul terreno di Gheddafi spinge la diplomazia internazionale ad accelerare i tempi: il Consiglio di Sicurezza ha votato su un intervento militare in Libia, o comunque per la messa in sicurezza dello spazio aereo, e anche gli Stati Uniti molto riluttanti, eseendo gia’ impegnati in Iraq e Afghanistan, alla fine hanno detto si’ alla no fly zone per contrastare i bombardamenti del regime contro la popolazione civile.
In un discorso rivolto in particolare agli abitanti di Bengasi, la roccaforte dei rivoltosi nella Cirenaica, Gheddafi ha annunciato che la sua aviazione attaccherà stanotte: “Preparatevi, stiamo arrivando” ha detto il colonnello, in un messaggio audio diffuso dalla tv libica. Gheddafi ha lanciato l’ultimo appello: “Chi consegnerà le armi e si darà alla fuga non dovrà temere – ha dichiarato – non sarà perseguito”.
Il Ministero della Difesa libico ha poi minacciato di attaccare il traffico aereo e marittimo sul Mediterraneo in caso di intervento militare estero nel Paese: “Ogni operazione militare estera contro la Libia metterà a rischio tutto il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo, e ogni mezzo mobile civile o militare sarà obbiettivo di una controffensiva libica” ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa di Tripoli, citato dalla Jana.
Secondo la tv di Stato, l’esercito e i miliziani avrebbero ormai riconquistato Misurata e sarebbero ormai giunti alle porte del capoluogo della Cirenaica anche via terra. L’aeroporto di Zuwaytinah, 150 chilometri a sud di Bengasi, è stato bombardato in mattinata dall’aviazione militare del rais come raccontato dall’emittente Al Jazeera. Il braccio armato dell’opposizione del 17 febbraio ha smentito che vi siano combattimenti nei pressi della città, affermando di aver abbattuto un caccia nel corso di un tentativo di bombardamento.
Gli ultimi sviluppi accorciano comunque il respiro della diplomazia, come ha sintetizzato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen: “Prima l’Onu riuscirà a raggiungere un accordo” sulla Libia “meglio sarà”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, in ogni caso l’Alleanza è “pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime”.
Anche gli Stati Uniti, dopo le titubanze delle ultime settimane, si sono schierati apertamente a favore della messa in sicurezza dello spazio aereo. “Vogliamo convincere il Consiglio di Sicurezza ad autorizzare diverse azioni” contro il regime di Gheddafi, ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton in visita a Tunisi, “compresa l’imposizione di una no fly zone”.
Nell’ultima versione della bozza in discussione all’Onu è previsto il “divieto di sorvolo per tutti i voli” nello spazio aereo libico. Stando al testo di cui la France Presse ha ottenuto una copia, la protezione internazionale dovrebbe essere estesa anche al capoluogo della Cirenaica e i paesi arabi saranno chiamati a “collaborare” all’applicazione della no fly zone. Fonti diplomatiche hanno suggerito all’agenzia di stampa francese che, con il via libera del palazzo di Vetro, potrebbero partire in nottata anche raid aerei mirati contro le postazioni militari del colonnello.
PORTAVOCE ITALIA, NATO ESAMINA RISOLUZIONE ONU – “La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi ricordando che l’Alleanza Atlantica “sta seguendo con grande attenzione” la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu. “Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminerà se ci sono i presupposti per agire”.
NO FLY ZONE, 10 SI’,CINA E RUSSIA ASTENUTE – La risoluzione che autorizza la ‘No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973) è stata approvata con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.
RISOLUZIONE ONU,FOLLA FESTANTE IN PIAZZA BENGASI – Una folla di sostenitori degli insorti sta festeggiando con canti e grida di giubilo in piazza a Bengasi, accogliendo la notizia dell’approvazione della risoluzione sulla no fly zone in Consiglio di sicurezza dell’ Onu. Le immagini in diretta sono state trasmesse dall’emittente Al Jazira, che ha mostrato anche fuochi d’artificio.
FORTI ESPLOSIONI A BENGASI, ANTIAEREA IN AZIONE – Forti esplosioni sono state udite nella città libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea.
FORZE GB POTREBBERO INTERVENIRE ENTRO DOMANI – Le forze britanniche potrebbero entrare in azione ”entro venerdi” se il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvera’ la risoluzione che autorizza l’imposizione sulla Libia di una ‘non fly zone’. Lo riferisce sul suo sito web la BBC, citando fonti governative a Londra. Le discussioni in seno al Consiglio stanno andando avanti e, stando alle fonti della BBC, non e’ escluso che si protraggano. La risoluzione dovrebbe comunque essere approvata nel giro di pochi giorni.
FRANCIA, POSSIBILI RAID AEREI GIA’ STANOTTE – Raid aerei mirati contro le posizioni dell’esercito del regime libico di Muhammar Gheddafi potrebbero avvenire gia’ questa notte, non appena ottenuto il via libera dell’Onu per un ricorso alla forza. Lo dicono fonti diplomatiche francesi. I raid potrebbero intervenire nel quadro di un’operazione condotta da Francia, Gran Bretagna e Emirati Arabi Uniti, ha precisato la stessa fonte. Un’informazione che per il momento non e’ stata confermata da altre fonti.
LA RUSSA, SE ONU PER NO FLY ZONE NON CI SOTTRARREMO – Se il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovesse decidere per l’imposizione di una no fly zone sulla Libia ”noi non ci sottrarremo ai nostri doveri, anche se la nostra linea e’ sempre stata all’insegna dell’equilibrio e della moderazione”. Lo ha detto all’ANSA il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
GHEDDAFI A INSORTI BENGASI, STIAMO ARRIVANDO – “Stiamo arrivando questa sera e non avremo pietà”, lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un messaggio alla tv di stato rivolto agli abitanti di Bengasi, roccaforte degli insorti. “Le persone disarmate non hanno niente da temere ma ogni casa sarà perquisita”, ha aggiunto.
TRIPOLI MINACCIA NAVI E AEREI NEL MEDITERRANEO – Il ministro della Difesa libico ha detto che in caso di un intervento militare straniero la Libia potrebbe attaccare il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo. Lo rivela l’agenzia libica Jana.
LEGA ARABA CONFERMA PARTECIPAZIONE MILITARE – La Lega Araba ha confermato che Paesi arabi parteciperanno militarmente per imporre una no fly zone sulla Libia, se questa verra’ approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha riferito Yahya Mahmassani, osservatore per la Lega Araba al Palazzo di Vetro.
EGITTO, NON PARTECIPEREMO A INTERVENTO MILITARE – L’Egitto non interverrà militarmente in Libia e l’atteggiamento del Cairo in questo senso non è cambiato. Lo ha detto una fonte del ministero degli esteri egiziano all’ANSA. Da Tunisi il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che ieri è stata in visita al Cairo, ha affermato che un coinvolgimento arabo in una eventuale azione militare decisa dall’Onu è attualmente in discussione.
NATO, PRONTI AD AGIRE – “Prima l’Onu arriverà ad un accordo” sulla crisi libica e “meglio sarà”. Lo ha scritto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in un messaggio postato su Facebook nel quale definisce anche “inaccettabile” una vittoria di Gheddafi ed afferma che “la Nato è pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime”.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu torna a riunirsi oggi per discutere una risoluzione per imporre una no fly zone sulla Libia. La Francia vorrebbe che si arrivasse al voto di approvazione alle 18 di New York (le 23 in Italia).
Gerard Araud, ambasciatore francese alle Nazioni Unite, ha sottolineato che Parigi ha preso la guida delle trattative (il ministro degli Esteri Alain Juppé sta arrivando negli Usa per partecipare ai negoziati). “Il testo che appoggiamo può ancora essere modificato, ma prevede una serie di misure che possono andare oltre la no fly zone”, ha detto Araud.
Anche l’ambasciatrice degli Usa all’Onu, Susan Rice, ha detto che Washington sta considerando azioni che vadano “oltre” la no fly zone.
Un portavoce degli insorti in Libia ha detto oggi che la forze armate di Gheddafi sono ancora lontane da Bengasi, smentendo così la tv di stato libica che aveva detto in precedenza che le forze lealiste si trovavano alle porte del capoluogo della Cirenaica, caposaldo dei ribelli. “Non sono vicini a Bengasi”, ha deto Essam Gheriani, portavoce della coalizione degli insorti ’17 febbraio’. Gheriani ha aggiunto che le forze fedeli al colonnello hanno raggiunto la città petrolifera di Zueitina ma ha aggiunto che “sono state circondate dalle forze rivoluzionarie”. La tv di stato libica ha anche annunciato che le truppe di Gheddafi hanno riconquistato la città di Misurata ma i residenti affermano che il centro costiero è ancora nelle mani degli insorti.
Intanto il ministro del petrolio ha detto che sono confermati i contratti dell’Eni, ha definito Scaroni un amico e ha detto:”Porte aperte all’Italia”.