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Banca del Giappone: iniettati fondi al sistema finanziario a livello record

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Roma – Nel tentativo di smorzare l’impatto economico dell’ultima catastrofe, la banca centrale del Giappone ha immesso nel sistema finanziario una quantità immensa di liquidità dall’11 marzo, il giorno in cui il paese è stato colpito dal terremoto e in seguito dallo tsunami.

Secondo quanto riportato oggi a Tokyo dalla BOJ, i depositi che gli istituti di credito detengono presso la banca centrale aumenteranno come conseguenza della sua manovra del 146% dal giorno prima del disastro, balzando così da 17,7 trilioni di yen a 43,6 trilioni ($539 miliardi). L’ammontare è il massimo storico di sempre, visto che eccede anche i 36,4 trilioni di yen di depositi delle banche presso la BoJ relativi al marzo del 2004, quando l’istituto decise di optare per una massiccia operazione di quantitative easing al fine di combattere il processo di deflazione.

Nonostante il Giappone abbia un debito pari a circa il 200% del Pil e un deficit del 9% e nonostante l’aumento della spesa per i costi di ricostruzione, una analisi dei titoli swap afferma che il rischio associato al Giappone non è alto, perlomeno è minore rispetto a quello della Grecia.

La differenza tra i tassi swap a 2 anni e treasury a scadenza simile, era pari ad appena 20,6 punti base alla fine della scorsa settimana, rispetto ai 18,94 punti l’11 marzo. Ben diversa era la situazione in Grecia, visto che nei due mesi fino al 25 maggio questo spread è passato da 9,6 punti a ben 64,21 punti base.

“Il fatto che lo spread sia rimasto stabile ci dice che gli investitori non credono che gli ultimi eventi aumenteranno il rischio di una crisi bancaria”, ha detto Fidelio Tata, a capo della US interest rate strategy per Societe Generale a New York, intervistato da Bloomberg.

Nella giornata di oggi, l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo è tornato in forte rialzo con un 4,36% a 9.608,32 punti, dopo essere stato chiuso ieri per le festività.

Nella giornata di domani il governo dovrebbe pubblicare un nota mensile sull’andamento dell’economia, in cui dovrebbero essere riportate le prime stime sui danni dal terremoto.