Tel Aviv – Proprio quando i prezzi del petrolio avevano iniziato a calare, il conflitto israeliano si e’ improvvisamente intensificato, provocando un’inversione di rotta nei mercati energeticvi.
Secondo le notizie riportate da Reuters e Bloomberg l’artiglieria israeliana ha aperto il fuoco in una casa nella zona meridionale di Gaza, uccidendo almeno 5 palestinesi (un bambino, un ragazzo e tre adulti), per rispondere ai quattro missili lanciati dalla Striscia nell’area meridionale israeliana, ferendo quattro, inclusi dei bambini.
Poco prima della mezzanotte del giorno prima una serie di raid aerei israeliani sulla Striscia, che e’ sotto il controllo del gruppo islamistico Hamas, aveva provocato il ferimento di 18 persone, tra cui donne e bambini. Gli attacchi sono la risposta al lancio di missili dall’enclave verso Israele dei giorni scorsi. I raid dell’esercito israeliano miravano a colpire un gruppo di militanti affiliati a Hamas.
Il risultato e’ stato un immediato balzo dei prezzi del petrolio, con il mercato che contrariamente alle attese, si vede costretto a digerire le ennesime notizie di instabilita’ e conflitti in atto nella regione Mediorientale, con gli investitori che evidentemente sono diventati molto sensibili agli shock geopolitici e all’escalation delle violenze. Mentre il conflitto in Libia e’ entrato nel vivo, proseguono le proteste in Siria e Yemen, paese ormai sull’orlo del colpo di stato con il presidente Saleh che pero’ non molla, promettendo che lascera’ l’incarico a fine anno.
Intorno alle 16,10 italiane i contratti con scadenza aprile sul petrolio guadagnano l’1,3% (+$1,29), attestandosi in area $103,62 al barile a New York. In precedenza i prezzi erano in lieve calo a quota $102.