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Cresce tensione Portogallo, sell off su euro e bond

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Roma – Escalation del nervosismo nel mercato dei titoli di stato ed euro giù contro le principali valute, in attesa di capire il destino del Portogallo.

La moneta unica perde contro il dollaro, lo yen e anche contro il franco svizzero, mentre è sell off sui bond portoghesi e irlandesi. I primi scontano l’attesa del voto in corso nel parlamento sul piano di austerity del premier, mentre i secondi sono sotto pressione dopo l’avvicendarsi di alcuni rumor secondo cui l’Irlanda non riuscirà a onorare il pagamento degli interessi alla data stabilita.

In questi momenti di alta trepidazione, a pagare è appunto la moneta unica che, dopo aver testato ieri il massimo degli ultimi quattro e mesi e mezzo contro il dollaro, non è riuscito a superare la barriera in aerea $1,4250 ed è tornato a perdere terreno. Secondo gli analisti, inoltre, nel breve termine la moneta unica potrebbe tornare anche sotto la soglia a $1,40, prima di tornare a salire a $1,4280, il massimo di novembre. Alle ore 16.35, il rapporto eur/usd è in calo a $1,4139; l’euro perde contro il franco svizzero a 1,2818 ed è in flessione anche sullo yen a quota 114,44.

Ma gli investitori decidono di smobilizzare anche le posizioni detenute nei bond dell’eurozona, temendo il peggio. Intanto la Bce starebbe secondo alcuni trader acquistando i titoli di stato dei paesi periferici dell’Eurozona, al fine di placare la tensione. Una tensione dimostrata dai numeri anche nella giornata di oggi; i rendimenti dei bond decennali di Dublino volano oltre il 10%, attestandosi al record storico dall’introduzione dell’euro, a fronte di un allargamento dello spread con i Bund fino a 638 punti. I bond portoghesi offrono un rendimento in rialzo al 7,61%, con lo spread sul Bund a 440 punti. Nessuna pressione sui Btp italiani che hanno un spread sul Bund di 156 punti e un rendimento del 4,77%.

“E’ molto probabile, sebbene non certo, che il parlamento portoghese rifiuterà il pacchetto di misure di austerity presentato dal governo, e a quel punto il governo cadrà”, ha detto in una intervista al Wall Street Journal Adam Cole, responsabile globale della strategia del mercato valutario presso RBC Capital. Lo stesso primo ministro Jose Socrates aveva minacciato le dimissioni. Il rischio dunque è quello di elezioni anticipate, ma anche di un governo sempre più vicino a bussare alla porta dell’Unione europea e dell’Fmi per chiedere una operazione di salvataggio.