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Borse Ue: paura per lo spauracchio inflazione, Milano giù

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Milano – Chiusura contrastata per le borse europee, in attesa dell’esito degli stress test sulle banche irlandesi comunicato alle 17.30 ora italiana, in concomitanza con la chiusura dei mercati.

In un contesto del genere, gli investitori hanno preferito non prendere posizioni, smobilizzando anzi – soprattutto in Italia – quelle accumulate sul settore finanziario. Il Ftse Mib ha ceduto così l’1,24%, Madrid ha perso lo 0,94% e Parigi ha fatto -0,88%. Hanno tenuto meglio Francoforte e Londra, ma solo la prima e’ riuscita a evitare di chiudere in rosso. L’indice Ftse 100 ha ceduto lo 0,16%, mentre il Dax ha guadagnato lo 0,02%.

Non hanno di certo aiutato la performance ingessata di Wall Street, né tanto meno i rumor arrivati dal mondo dei broker, che hanno parlato di un vero e proprio sell off sui bond italiani, spagnoli e francesi.

L’Europa ha dovuto fare i conti anche con il dato sull’inflazione in Eurozona, che si è attestata a marzo al livello record del 2,6%, contro le attese di un 2,4% degli analisti.

Di questa notizia ha beneficiato soltanto l’euro, che scommette sempre di più su un rialzo imminente dei tassi da parte della Bce, che a questo punto potrebbe arrivare la prossima settimana.

Il rapporto eur/usd è arrivato in giornata a superare anche quota $1,42, per poi rimanere sempre in rialzo, sui mercati newyorchesi, a $1,4188. L’euro è salito anche contro lo yen a 117,63, mentre il rapporto dollaro/yen si è indebolito a 82,88. Da segnalare sui mercati valutari che il ritorno della propensione al rialzo ha scatenato nelle ultime ore gli acquisti sulla moneta unica.

Tornando a Milano, ancora una volta a cedere sono state le banche. D’altronde, dopo il caso Ubi Banca, gli investitori temono nuovi annunci di ricapitalizzazione da parte di altri istituti. Hanno ceduto così nuovamente Intesa SanPaolo, la peggiore del comparto con un -4,67%, Unicredit (-3,53%), Banca Popolare di Milano (-3,06%), Mps (-2,27%). Tra i segni più della seduta Parmalat (+1,88%) in attesa del cda previsto nella giornata di domani; a tal proposito, Intesa SanPaolo ha chiesto il rinvio della data dell’assemblea dei soci per avere il tempo di presentare una proposta adeguata da parte di una cordata italiana, contro i francesi di Lactlalis. La cordata, secondo quanto riporta il canale televisivo Cnbc, potrebbe prevedere la partecipazione di Mediobanca e Unicredit, per stilare un progetto con Ferrero-Granarolo. Bene anche Saipem (+1,48%) e Diasorin (+1,20%).

Attenzione puntata sul titolo Dmt nella giornata di oggi. L’azione e’ stata sospesa al rialzo dopo essere balzata di più del 15%; si parla di negoziazioni con il titolo Mediaset per integrare il business sulle torri. Dmt ha guadagnato già il 33,75% negli ultimi 7 giorni. Le quotazioni sono arrivate a salire in poco tempo a 24,61 euro.

Intanto, sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio scambiati a New York hanno continuato a correre, scatenando nuove preoccupazioni sull’inflazione e la crescita economica. Il rialzo è stato pari a quasi il 2% a 106,19 (+$1,92), mentre il Brent è balzato a $117,11, in crescita di $1,98. In grande spolvero anche l’oro, con un incremento di $14,8 a $1.439,7 l’oncia, mentre l’argento è salito di 16,9 cents a $37,68.