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Processo breve: via al voto. Pd legge la Costituzione

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Roma – E’ iniziato nell’Aula della Camera l’esame del testo sul processo breve. Restano ancora da votare circa 190 emendamenti al testo. L’opposizione promette ostruzionismo, e per stasera è prevedibile che si tenga una seduta notturna, per giungere entro domani sera al voto finale.

DEPUTATI PD LEGGONO ARTICOLI COSTITUZIONE – I parlamentari del Pd stanno prendendo la parola per leggere nell’Aula della Camera gli articoli della Costituzione durante l’esame del testo sulla prescrizione breve. Ha iniziato il capogruppo Dario Franceschini con l’art. 1, seguito dal segretario Pier Luigi Bersani, dal vicesegretario Enrico Letta, dalla presidente Rosy Bindi e dal presidente del Copasir, Massimo D’Alema. All’inizio della discussione sul complesso degli emendamenti all’articolo 3, il “cuore” del provvedimento, il capogruppo Franceschini ha detto: “Con questo articolo diamo il via ad una amnistia generalizzata per bloccare il processo Mills grazie a una norma che manderà in prescrizione migliaia di processi anche di criminali comuni, con uno schiaffo in faccia anche per chi sta aspettando giustizia per i familiari morti a L’Aquila. Si calpestano lo Stato di diritto e la Costituzione, in fretta e con i tempi contingentati. Per questo useremo parte del tempo a nostra disposizione per leggere gli articoli di quella Costituzione che voi state calpestando”, ha concluso Franceschini. Alla fine della lettura di ogni articolo i deputati della maggioranza polemicamente applaudono. La lettura degli articoli é “ragionata”: non va per ordine di articolo ma per materia.

BOSSI, NON CI SARA’ ALCUNA SORPRESA – “Non ci sarà alcuna sorpresa”. Così Umberto Bossi, conversando con i cronisti a Montecitorio, interviene sulla ipotesi che il provvedimento sul processo breve non ottenga la maggioranza.

CAMERA, AULA RESPINGE RINVIO TESTO IN COMMISSIONE – L’Aula della Camera ha respinto la richiesta di rinvio in commissione del testo sul processo breve avanzata dall’opposizione. La richiesta è stata respinta con 11 voti di scarto.
Decisiva la presenza in aula dei ministri e, in generale, dei membri del governo: sono sostanzialmente loro a fare la differenza nei numeri.
Alla votazione sono risultati assenti gli esponenti ‘Lib-Dem’ Daniela Melchiorre e Italo Tanoni (che nelle ultime votazioni si erano schierati con la maggioranza), i centristi Ricardo Merlo (sembra sia rimasto in Argentina), Pietro Marcazzan e Luca Volonté, ultimamente spesso in missione a Bruxelles. Per i finiani manca all’appello Luigi Divella.

LETTA: GIORNATA DIFFICILE – “Quella che si preannuncia è una settimana incandescente, e quella di oggi sarà una giornata difficile”. Questa la previsione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che è intervenuto in mattinata ad una cerimonia per i mille anni dell’Abbazia di Cava dé Tirreni (Salerno). “Le nostre solite responsabilità in questi giorni sono aggravate dalla guerra in Libia e dalla questione degli immigrati. Si aggiungono queste giornate incerte, affannose ed amare”. (Ansa)

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Cava De’ Tirreni (Salerno) – “Quella che si preannuncia è una settimana incandescente, e quella di oggi sarà una giornata difficile”. Questa la previsione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che è intervenuto in mattinata ad una cerimonia per i mille anni dell’Abbazia di Cava dé Tirreni (Salerno).

“Le nostre solite responsabilità in questi giorni sono aggravate dalla guerra in Libia e dalla questione degli immigrati. Si aggiungono queste giornate incerte, affannose ed amare”.

RUSH PROCESSO BREVE, TENAGLIA OPPOSIZIONE-COLLE SU BERLUSCONI

di Serenella Mattera

Restare “coesi” e “non cadere in provocazioni”, è la parola d’ordine nella maggioranza. Un “Vietnam parlamentare”, promette l’opposizione. La tensione è palpabile, alla vigilia della settimana di lavori decisiva per le sorti della prescrizione breve. Imperativo per i deputati di tutti i partiti (ministri e sottosegretari inclusi), essere presenti in Aula, dalle 15. Mentre diverse associazioni si preparano ad “assediare” con le loro proteste Montecitorio mercoledì pomeriggio, quando è previsto il varo del provvedimento. Anche se il voto potrebbe slittare, paventa in una lettera ai suoi il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto invitando tutti i parlamentari del Pdl ad essere compatti oggi e domani in Aula visto “l’alto livello di contrapposizione politica”. “La legge è uguale per tutti e coloro che devono pagare il loro conto con la giustizia devono farlo”, dice il presidente della Camera Gianfranco Fini che poi aggiunge: “se alla Camera si sta discutendo di prescrizione breve invece che di altro è perche c’é una maggioranza e c’é un regolamento parlamentare che devo rispettare, pur avendo la mia idea personale”. Ma il centrodestra non recede d’un passo. L’obiettivo è approvare la legge che contiene l’abbreviazione dei tempi di prescrizione per gli incensurati entro questa settimana.

Si parte alle 15, con una seduta che probabilmente si protrarrà in notturna. Per domani sera è già prenotata la diretta tv per il voto finale. Anche se i deputati sono allertati fino a venerdì. “E’ indispensabile affrontare i prossimi giorni con coesione politica e attenzione, ma anche con pazienza e serenità, senza cadere nelle provocazioni che facilmente possono emergere”, scrive Cicchitto in una lettera che tutti i deputati del Pdl hanno trovato nelle loro caselle, al posto del solito telegrafico sms. Un messaggio che, dopo i casi La Russa e Corsaro, esplicita la preoccupazione che trapela dalle fila del partito del premier per una prova d’Aula particolarmente dura. Non c’é solo, infatti, la tenaglia dell’opposizione. Ma anche l’attenzione del Quirinale, che nei corridoi di Montecitorio si dice essere alta. Il presidente Napolitano, che sulla prescrizione breve non è intervenuto, negli ultimi mesi ha però più volte espresso, ricordano i parlamentari, la necessità del dialogo e della condivisione sulle riforme. E di recente anche la necessità da parte del governo di garantire la governabilità con i numeri in Aula.

Ed è proprio questo il cruccio del Pdl, dal momento che la “quota 330” auspicata dal presidente del Consiglio non è ancora raggiunta e per di più le tensioni interne al partito rischiano di esplodere in qualsiasi momento. E allora, compatta come non mai, l’opposizione si prepara ad alzare il suo muro contro la prescrizione breve, che non solo metterebbe anzitempo la parola fine al processo Mills in cui è imputato Silvio Berlusconi, ma che coinvolgerebbe migliaia di altri procedimenti (“un’amnistia sostanziale”, secondo il Csm). E’ “uno scandalo e una vergogna”, dice Pier Luigi Bersani, mentre i deputati del Pd si preparano a chiamare in causa più volte in Aula il ministro Alfano (“dovrebbe chiedere una sospensione dell’esame”, dice Donatella Ferranti) e a citare nei loro interventi tutti i processi che verrebbero meno a causa della norma. Una norma che, denuncia dall’Udc Roberto Rao, “é l’ennesimo scempio, l’ennesima forzatura”. Lo grideranno mercoledì sera anche dalla piazza Articolo 21 e il Popolo Viola, insieme alle associazioni degli aquilani e delle vittime di Viareggio ed altri dei rappresentanti di quei giudizi che rischiano l’estinzione precoce. E l’Idv avverte: “La maggioranza si prepari a un Vietnam parlamentare”.