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Caro petrolio, interviene l’Onu: “Il G20 faccia qualcosa”

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Bangkok – Le Nazioni Unite invitano il gruppo dei G20 a negoziare un prezzo “equo” per il petrolio con l’OPEC, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio.

“Il gruppo dei G20 deve agire con forza per ridurre la volatilità dei prezzi del petrolio e degli alimentari”, si legge nella dichiarazione. “I paesi leader devono intervenire per ridurre le speculazioni nel mercato e regolamentare l’utilizzo dei prodotti alimentari per la creazione di eco-carburanti”.

Il prezzo del greggio è balzato del 36% nell’ultimo anno, con le rivolte nei paesi MENA – Medio Oriente e Africa del Nord – che hanno aggiunto pressioni nel lato dell’offerta. Le Nazioni Unite, insieme a quanto fatto anche da altri istituti internazionali, richiamano ad una maggiore responsabilità nel mercato delle materie prime, perché l’aumento del prezzo continua a trascinare milioni di persone sotto la soglia di povertà.

Intanto, nella giornata di oggi il prezzo del greggio è in ribasso, in linea con le aspettative di una minore domanda dagli Stati Uniti, visto il taglio delle stime sulla crescita economica e visto che le scorte si sono rivelate essere superiori alle stime. Il prezzo del Wti in giornata è in calo, a quota $108,76 alle 8:55 italiane.

Il gruppo dei G20 è un forum dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali che incorpora, oltre ai paesi del G8, le economie più importanti a livello globale, tra cui l’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio. Il gruppo dei G20 rappresenta i due terzi della popolazione e del commercio mondiale e accorpora oltre il 90% del Pil globale.