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L’America riparte: creati 244.000 posti, disoccupati 9%

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New York – Il mercato del lavoro sta migliorando, anche se la percentuale di disoccupati e’ ancora molto alta negli Stati Uniti. Nel mese di aprile creati piu’ posti di lavoro del previsto nel settore non agricolo, 244 mila contro i 185 mila attesi, ma in un segnale negativo per la ancora lenta ripresa dell’economia, il tasso di disoccupazione e’ salito al 9% dai minimi di aprile 2009 di 8,8%.

I dati sono stati resi noti dal Dipartimento del Lavoro.

Incoraggianti sono sopratutto le cifre riguardanti il settore privato. Le aziende hanno assunto 268.000 persone, ai massimi da febbraio 2006 e la forza del lavoro e’ cresciuta in tutti i settori, dal manifatturiero alle vendite al dettaglio.

Il mercato ha reagito bene, con i rendimenti dei Treasuries e i futures sui principali indici azionari che hanno aumentato i guadagni.

Ritoccato al rialzo il dato precedente, a 221 mila posti creati da +216 mila. Il tasso di disoccupazione era atteso sulla stessa cifra di ,marzo, all’8,8%. Sei mesi fa, in novembre, era stato toccato il livello piu’ alto da aprile 2010, pari al 9,8%.

Non e’ un segreto che nel settore privato le aziende stanno continuando ad assumere. I posti creati sono piu’ di quelli attesi (+200 mila il consensus). I livelli da record delle esportazioni e i guadagni nel giro degli affari e nelle spese al consumo stanno spingendo societa’ come Chrysler e Kohl a incrementare il personale, contribuendo a diminuire l’impatto del rincaro dei prezzi energetici sulla crescita degli Usa. Inolte per via di un selloff notevole, il valore del petrolio in maggio sta decisamente scendendo dai massimi degli ultimi due anni.

Analizzando il report nelle sue componenti, le ore medie lavorative settimanali sono state pari a 34,3 in linea con le 34,3 attese. Il risultato e’ identico a quello visto in marzo e febbraio. Il reddito medio per ora e’ cresciuto di un timido 0,1%, deludendo le aspettative che erano per un rialzo dello 0,2% dopo il risultato invariato di marzo e l’incremento dello 0,2 di febbraio.

Piu’ posti di lavoro e stipendi in rialzo potrebbero finalmente dare alle famiglie americane, i cui consumi rappresentano il 70% circa della maggiore economia al mondo, quel potere di acquisto per spendere nonostante il maggiore rincaro della benzina degli ultimi tre anni.

Il presidente della Fed Ben Bernanke e alcuni dei suoi colleghi hanno sottolineato che faranno di tutto per stimolare l’accelerazione della ripresa anche dopo la scadenza delle misure straordinarie di allentamento monetario.

“Finalmente il mercato del lavoro e’ entrato in una fase sostenibile di crescita”, ha osservato contattato da Bloomberg Guy LeBas, chief fixed-income strategist di Janney Montgomery Scott. “Ci aspettiamo una crescita dei numeri positiva”, sono le parole pronunciate prima della pubblicazione del report su cui erano puntati gli occhi di tutti. E cosi’ e’ stato.