New York – Wall Street accoglie con favore le cifre incoraggianti giunte dal fronte del mercato del lavoro, con l’S&P 500 che cerchera’ di limitare almeno una parte delle pesanti perdite accusate in settimana e interrompere la striscia negativa di quattro sedute. Senza calcolare il risultato di oggi l’indice allargato e’ in calo del 2,5% in settimana dopo aver archiviato il mese di aprile ai massimi pluriennali della fase rialzista. I principali indici di borsa avanzano di oltre l’1%.
Anche le materie prime si stanno riprendendo dopo il tracollo subito nei giorni scorsi. Tutte tranne l’argento, che insieme al petrolio e’ stata la commodity piu’ presa di mira dai ribassisti, tanto che i cali del metallo prezioso sono stati di proporzioni storiche. Perso il 30% in pochi giorni, mentre oggi il calo e’ del 3%. L’indice CRB si appresta a registrare la peggiore prova settimanale da luglio 2008.
Il rapporto governativo sul lavoro – che ha mostrato la creazione di 244 mila posti nel settore non agricolo e 268 mila nel settore privato, ai massimi da luglio 2006 – ha sicuramente allontanato il rischio di qualche altra presa di profitto. ommodites, vittima da ieri di un sell off generalizzato, i piu’ presi di mira sono cereali, frumento, argento. Alle 21 italiane si conosceranno i dati sul credito al consumo.
Come sottolineato da Jean-Claude Trichet, numero uno della Bce, i prezzi in calo delle materie prime dovrebbero essere di giovamento alla ripresa economica mondiale. Joshua Raymond, market strategist di City Index ha detto a Marketwatch che “i mercati si renderanno presto conto che il petrolio sotto quota $100 al barile e’ positivo per una vasta gamma di aziende e anche per i consumatori”.
L’attenzione era tutta concentrata sui nuovi numeri riguardanti la situazione occupazionale negli Stati Uniti. Dal report governativo mensile gli analisti e’ emerso pero’ anche un rialzo inaspettato del tasso di disoccupazione, che anziche’ rimanere invariato all’8,8%, ai minimi di aprile 2009, come ci si aspettava, e’ tornato in area 9%.
ll sentiment generale si fa meno cauto anche in Europa, dove le piazze finanziarie stanno cercando di superare il pessimismo seguito alla performance dei listini asiatici: l’indice principale MSCI Asia Pacific Index ha sofferto infatti la peggiore performance su base settimanale in sette settimane, pagando il sell off sul settore delle commodities, che e’ stato il peggiore dal 2009. Lo S&P’s GSCI, che misura la performance di 24 materie prime è crollato infatti ieri del 6,5%, riportando la perdita meggiore dal gennaio del 2009.