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Al Qaida: “Il peggio deve ancora venire”. Giallo sul figlio di Osama

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New York – Il capo di Al Qaeda nella penisola arabica ha minacciato attacchi “piu’ intensi e piu’ devastanti” per vendicare l’uccisione di Osama bin Laden.

In un messaggio diffuso dai siti islamici e tradotto dal sito di intelligence Site, Nasir al-Wahishi, capo del ramo yemenita della rete del terrore, afferma che “la luce del jihad brilla di piu'” dopo la scomparsa di bin Laden. “Non pensate alla battaglia con superficialita’”, ha avvertito Wahishi, “cio’ che sta arrivando e’ piu’ grande e peggiore e cio’ che vi attende e’ piu’ intenso e devastante”. “Gli americani non pensino che “il problema sia superato” con la morte di bin Laden, ha concluso.

Intanto si accende il mistero del figlio di Osama. Le tre mogli di Bin Laden non sanno dove si trovi il ventenne Hamza, che sarebbe scomparso durante il raid del commando Usa ad Abbottabad che ha portato all’uccisione del leader di Al Qaida.

PAKISTAN: ESERCITO, ‘IN SINTONIA CON GOVERNO’ – L’esercito pachistano non è in disaccordo con il governo su cosa fare dopo il blitz americano che ha portato alla morte di Osama bin Laden. Lo ha assicurato a Rawalpindi un portavoce del servizio di informazioni militari (Ispr). Ieri i giornali hanno sostenuto che in un vertice presieduto dal comandante dell’esercito Ashfaq Parvez Kayani, erano emerse critiche all’atteggiamento della classe politica pachistana che non aveva “fornito una risposta soddisfacente” alle accuse provenienti da Washington.

Il portavoce ha smentito che l’esercito “abbia una posizione critica nei confronti del governo civile” ed ha sottolineato che “contrariamente ai commenti pubblicati dalla stampa, militari e civili sono sulla stessa lunghezza d’onda per far fronte in modo concreto alla situazione”. L’Assemblea nazionale pachistana dovrebbe ascoltare venerdì in una seduta a porte chiuse una comunicazione ufficiale delle forze armate su quanto accaduto il 2 maggio ad Abbottabad.