Milano – Prosegue negativa la sessione per i principali indici azionari del Vecchio Continente, che fin da subito si sono adeguati all’andamento delle piazze finanziarie asiatiche, messe sotto pressione soprattutto dal nuovo storno delle materie prime. Piazza Affari vede il Ftse Mib cedere l’1,33%; male anche Londra (-1,47%), Francoforte (-1,74%), Parigi (-1,43%) e Madrid (-1,18%).
La Borsa di Tokyo, in particolare, è scesa per la prima volta in tre giorni scontando proprio il dietrofront dei prezzi delle materie prime.
“La flessione dei prezzi delle commodities e le preoccupazioni sui problemi europei stanno riducendo l’appetito degli investitori per il rischio”, ha commentato a Bloomberg Kiyoshi Ishigane, stragest senior di Tokyo presso Mitsubishi UFJ Asst Management. Di conseguenza, il Nikkei 225 è sceso dell’1,5%, guardando anche ai cali dello S&P, che ieri è sceso dell’1,1%, registrando il calo peggiore dal 16 marzo. In rosso anche gli altri mercati asiatici.
Seguono a ruota gli indici americani, con i futures che puntano verso il basso.
Sono dunque ancora le commodities oggi a preoccupare gli investitori. Basta guardare all’indice delle risorse di base, arrivato a cedere in Europa fino al 2% circa. Guardando ancora alle materie prime i futures sul petrolio continuano ad scendere sotto quota $97 al barile, e al momento si attestano a New York a $96,99, in ribasso di $1,22 ovvero dell’1,2%. Giù anche il Brent, che arretra di 83 centesimi (-0,70%), a $111,74. Ma peggio va sicuramente all’argento, che registra un crollo superiore del 7% sul Comex a $32,81. I prezzi dell’oro perdono invece l’1,1% a $1.484,30.
Sul fronte valutario l’euro continua la sua discesa in un momento in cui gli investitori preferiscono rifugiarsi su altri asset, come i titoli di stato tedeschi. Il rapporto eur/usd scende così sotto quota $1,42; l’euro perde anche contro il franco svizzero a 1,2585 e contro lo yen a 114,59. Anche il biglietto verde perde però contro la moneta nipponica, a 80,92.
Da segnalare intanto che oggi è stato reso noto il bollettino mensile della Bce, che è tornata a parlare di allarme inflazione, alzando in modo netto le stime sul tasso di inflazione di quest’anno. La Bce ha anche spronato le banche, lanciando un appello per la ricapitalizzazione.
Intanto alle 12.38 circa (le 6:38 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scende di 6,60 punti (-0,49%), a 1.332,10.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 arretra di 16 punti (-0,67%), a 2.377,50 punti.
Il contratto sul Dow Jones mette a segno un ribasso di 60 punti (-0,47%), a 12.538.