New York – Le prospettive per la crescita economica degli Stati Uniti nei prossimi quattro anni sono state riviste al ribasso, con i 44 economisti intervistati da parte della Federal Reserve Bank di Philadelphia che ora si aspettano un’espansione a un ritmo piu’ lento delle attivita’ economiche.
Le stime dipingono un quadro piu’ brillante per il mercato del lavoro, tuttavia, con l’outlook sul tasso di disoccupazione per i prossimi quattro anni che e’ stato abbassato rispetto alla precedente rilevazione.
Le previsioni ora scommettono su “una crescita dell’economia statunitense sembra un po’ piu’ lenta rispetto a quanto non sia cresciuta tre mesi fa”, dice il report della Fed di Philadelphia. “In media su base annuale gli economisti prevedono un rallentamento della crescita reale del PIL nei prossimi quattro anni”.
Il panel di esperti della Fed si aspetta che il PIL reale cresca a un tasso annuale del 3,2% in questo trimestre, in calo dalla precedente stima del 3,5%. Vista una crescita del PIL reale del 2,7% nel 2011, dall’alto delle loro predizione del 3,2% nell’ultima rilevazione. Nel 2012 la stima e’ per una crescita del PIL reale del 3,0%, nel 2013 del 2,8% e del 3,3% nel 2014: ogni cifra e’ leggermente inferiore rispetto alle ultime previsioni.
“Le aspettative continuano a vedere una piccola possibilita’ di una contrazione del PIL reale in uno dei prossimi quattro trimestri. Per il trimestre in corso prevedono una probabilita’ del 7% di crescita negativa”. In questo senso poco e’ cambiato rispetto a tre mesi fa”.
Per quanto riguarda le prospettive per l’occupazione, si notano prospettive migliori per il tasso di disoccupazione per i prossimi quattro anni”. L’indagine progetta il tasso di disoccupazione a una media annua del 8,7% nel 2011, 8,1% nel 2012, 7,5% nel 2013 e 7% nel 2014. Queste stime sono tutti inferiori rispetto alle proiezioni nell’ultimo report.
Sul fronte inflativo, la situazione e’ peggiorata sia sul breve che sul lungo termine. Gli economisti si aspettano una crescita media del 3,5%, rispetto all’1,3% della stima precedente.