Napoli, 16 mag. – La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli (Dia) sta eseguendo arresti e sequestri nell’ambito di un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Napoli a carico di prestanome del super killer Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista del gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi, arrestato dopo una latitanza nel 2008 e condannato qualche settimana fa in primo grado all’ergastolo per la cosiddetta strage di Castelvolturno.
Nell’operazione “Divino” sono finiti in manette 13 affiliati, tra cui tre poliziotti. Gli agenti avrebbero gestito gli affari sporchi di Luigi Russo dopo il suo arresto, due mesi fa. Tra i beni sequestrati, negozi, discoteche, bar, strutture ricettive. Nell’ambito delle indagini dei pm napoletani Carlo Sirignano, Alessandro Milita, Giovanni Conzo e Catello Maresca, c’e’ anche “Il divino”, e’ stata sequestrata anche la nota discoteca di Pozzuoli, sul litorale flegreo, frequentata da gente di spettacolo come Lele Mora. Dal nome del night e’ stata chiamata l’operazione della Direzione investigativa antimafia partenopea.
Oggetto di sequestro anche il camping International e 4 societa’, beni per un valore stimato in totale di una decina di milioni di euro. Complessivamente sono state arrestate 13 persone, la maggior parte delle quali incensurate, di cui 3 dalla Squadra Mobile di Napoli. Tra queste, oltre a tre esponenti delle forze dell’ordine, Luigi Russo, storico riciclatore di denaro per conto del capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola.
Russo e’ fratello di Ferdinando, considerato dagli inquirenti ‘fedelissimo’ del boss latitante dei Casalesi Michele Zagaria. L’uomo ha messo a disposizione di Setola e dei suoi uomini locali nei quali si tenevano incontri di pianificazione di agguati oppure ci si vedeva prima del raid o ci si rifugiava.
Il blitz e’ stato eseguito dagli uomini della Dia coordinati dal vicequestore Maurizio Vallone, e relativamente alla cattura dei poliziotti, dalla Squadra mobile di Napoli diretta dal vicequestore Vittorio Pisani. Alle 10.30 e’ prevista una conferenza stampa con il procuratore capo Giandomenico Lepore.