Roma – In Europa la “situazione non appare affatto buona”. E’ quanto ha detto in una intervista a Cnbc Mark Mobius, presidente di Templeton Emerging Markets. “Purtroppo la medicina che stanno somministrando (all’Europa) è la stessa che venne somministrata durante la crisi asiatica che, come sapete, non funzionò”. Affinché le cose vadano bene è necessario “crescere, altrimenti non c’è modo di ripagare i propri debiti”. Mobius ammette dunque di essere molto preoccupato in particolare per le condizioni in cui versa la Grecia, e teme un default del paese che potrebbe essere incontenibile e avere un effetto contagio, colpendo in particolare l’Irlanda e il Portogallo.
“Spero davvero che i banchieri centrali e i leader dell’Europa valuteranno la situazione in modo molto attento”, ha continuato quello che viene considerato uno tra i guru più ascoltati di Wall Street. Riguardo ai mercati, Mobius è convinto che le flessioni drammatiche dei prezzi delle commodities riportate negli ultimi giorni non intaccheranno il trend al rialzo del settore.
“Scommettiamo sulle commodities nel lungo termine, guardando semplicemente al rapporto tra la domanda e l’offerta. Ovviamente come ho sempre detto ci sono oscillazioni e assisteremo a oscillazioni che arriveranno fino al 20% (nelle quotazioni delle commodities). Ma nel lungo termine non c’è dubbio, le commodities saliranno, in termini di dollari”.
Certo, la probabile forza del dollaro avrà un impatto e rallenterà il tasso di crescita dei prezzi delle materie prime. “Ma in un arco di tempo più lungo – ha ribadito – il trend sarà definitivamente al rialzo, qualunque sia la valuta con cui i prezzi saranno espresso, che si tratti di dollaro, euro o altro…E ovviamente i mercati emergenti stanno beneficiando degli incrementi di queste monete e non avvertono l’impatto (di questo fenomeno) che si percepisce per esempio negli Stati Uniti”.