New York – A conferma che le campagne multi-milionarie di pubbliche relazioni messe in piedi da Goldman Sachs per migliorare la pessima immagine dopo gli scandali di Wall Street sono state un fallimento, il Wall Street Journal pubblica la notizia che GS starebbe a breve per essere coinvolta nuovamente sul fronte legale, nella forma di obbligo a testimoniare nell’ennesima accusa sull’attività di vendita degli strumenti collegati ai famosi mutui subprime, che scatenarono la crisi immobiliare nel 2007 e la successiva terribile recessione. Solo che stavolta il diluvio di investigazioni e richieste non viene dalla SEC (Securities and Exchnage Commission), cioe’ la Consob Usa, ma dai pm americani che si occupano delle indagini criminali e degli eventuali risvolti penali contro la banca di investimento (soprannominata a Wall Street “La Piovra”).
Carl Levin, senatore democratico del Michigan, ha citato in giudizio l’istituto presentando un report di circa 639 pagine al Ministero della Giustizia a Washington. Un atto d’accusa ufficiale che potrebbe portare il District Attorney – cioe’ la Pubblica Accusa nel sistema giudiziario degli Stati Uniti – ad annunciare anche riscontri penali, oltre che civili. Da notare che Levin non e’ un senatore qualsiasi: e’ anche il potente Chairman of the Senate Armed Services Committee and Permanent Subcommittee on Investigations.
Il WSJ specifica, “citare in giudizio non vuol dire che Goldman verrà accusata”. Ma Jeff Harte, analisa di Sandler O’Neill and Partners, ricorda che “ogni notizia negativa su una società può avere una ripercussione sul prezzo delle azioni”. Qualora il giudizio dovesse andare sul penale, sia per la società, sia per i singoli dirigenti, un sell del titolo sarebbe molto più probabile. Nel tentativo di difendersi Goldman Sachs avrebbe già presentato milioni di pagine di documenti alla Federal Crisis Inquiry Commission, la commissione che esamina le cause della recente crisi finanziaria.
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