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Elezioni Spagna: Zapatero spazzato via con rabbia

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Roma – Con il 76,64% delle schede scrutinate si conferma la netta vittoria dell’oppsizione del Partido Popular di Mariano Rajoi che ha raccolto il 37,22%. Si conferma la dura sconfitta dei socialisti di Zapatero, arretrati al 27,53. Indietro la sinistra di Izquierda Unida (IU) con il 6,27% e i nazionalisti moderati catalani di Convergencia i Unio’ (CiU) sono quarti con il 3,91% a livello nazionale ma dopo 32 anni hanno strappato Barcellona ai socialisti. IL vero motivo della batosta sstorica dei socialisti al governo e’ la crisi economica e la disoccupazione al 21% con quasi il 50% dei giovani nell’eta’ 18-25 senza lavoro.

I socialisti al potere in Spagna hanno subito ieri una cocente confitta alle elezioni municipali, una dura punizione per l’elevato tasso di disoccupazione e la politica di austerity adottata contro la crisi. A trionfare sono stati i conservatori del Partito popolare, che hanno ottenuto il 37,58%, secondo gli ultimi risultati ormai quasi definitivi.


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Per il partito del primo ministro José Luiz Rodriguez Zapatero solo il 27,81% delle preferenze: un divario di dieci punti percentuali che ha costretto il premier ad ammettere una sconfitta che appare come un vero e proprio tsunami. “So che molti spagnoli soffrono per gravi difficoltà (…) e che molti giovani guardano al loro futuro con preoccupazione, e oggi hanno espresso il loro malessere”, ha dichiarato Zapatero.

“Era ragionevole pensare che il partito socialista potesse subire una punizione a queste elezioni, noi ce ne assumiamo la responsabilità e comprendiamo” le regioni della sconfitta”, ha aggiunto. Il fenomeno degli indignados che sembra aver avuto alcuna influenza sul voto: l’affluenza alle urne è aumentata rispetto alle ultime municipali. Nel 2007 votò il 63,27%, mentre ieri si è recato alle urne il 66,05% degli aventi diritto.

Intanto i manifestanti che hanno preso possesso della Puerta del Sol, nel cuore di Madrid, hanno deciso di proseguire almeno per una settimana la loro forma di protesta. In serata, una folla di molte migliaia di persone ha invaso l’area portando coperte e tende per accamparsi in quella che è diventata il cuore della contestazione.

I socialisti incassano la loro sconfitta più dura a Barcellona, che guidavano dal 1979 e che adesso passa sotto il controllo dei nazionalisti catalani del Ciu; Xavier Trias, però, per governare avrà bisogno del sostegno del Pp. Debacle socialista, inoltre, anche a Siviglia, Saragozza, Cordoba e Jaen. I popolari conservano con la maggioranza assoluta la capitale Madrid e l’intera sua regione. Ai popolari va anche Valencia. Quanto alle regioni, invece, i socialisti conservano solo l’Andalusia, dove però ieri non si votava. Rischia di rimanere, con i Paesi Baschi, l’unica regione guidata dal partito di Zapatero. (con fonte afp)