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Goldman ci ripensa, torna rialzista sulle commodities

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Roma – Giornata di recupero per il settore delle commodities, il cui indice di riferimento rimbalza dal peggior ribasso in quasi due settimane dopo il giudizio di Goldman Sachs, che ha dichiarato di essere diventata “più bullish” sulle materie prime.

Sotto i riflettori in particolare gli incrementi del petrolio, del rame e dello zinco, dopo che la banca americana ha suggerito di tornare a puntare su questi asset, cambiando in modo repentino quanto aveva consigliato di fare il mese scorso, quando il suo giudizio era stato sell.

Si assiste così al balzo del petrolio, che a New York è arrivato, con un rialzo fino all’1,4%, a riagguantare e superare anche la soglia dei $99 al barile; buy anche sul rame, che avanza anch’esso di più dell’1%. Di fatto, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le previsioni sulle quotazioni del Brent per il 2011 e il 2012, motivando la decisione con la crescita della domanda che, a suo avviso, dovrebbe più che compensare il rialzo delle scorte di petrolio globali e mettere in difficoltà anche la capacità produttiva riferita alle riserve di petrolio dell’Opec.

Dichiarandosi per l’appunto “strutturalmente bullish” sul petrolio, la banca di Wall Street ha alzato le stime sul Brent per la fine dell’anno a $120 al barile dai precedenti $105 al barile precedentemente attesi, aumentando le stime per il 2012 da $140 a $120. Al momento, le quotazioni del Brent registrano un rialzo dell’1,53%, a quota $111,79.

“Il rapporto tra premio/rischio torna a favorire di nuovo quell’atteggiamento di posizionamento di lungo periodo sulle commodities – ha commentato Jeffrey Currie, responsabile della divisione di ricerche sulle commodities di Goldman Sachs, a Londra – La crescita economia sarà probabilmente abbastanza per diminuire l’offerta sui mercati nel secondo semestre dell’anno, provocando così un rialzo dei prezzi”.

Ma Goldman non è solo l’unica banca a essere bullish sul petrolio. La stessa cosa ha fatto infatti Morgan Stanley, aumentando le stime, sempre riferite al Brent, del 20%, a una media di $120 al barile per quest’anno e del 24% a $130 al barile per il 2012.

I giudizi delle due banche d’affari portano l’intero S&P GSCI – indice che rappresenta 24 materie prime – a salire più dell’1%, dopo il calo dell’1,7% riportato ieri. Da segnalare che dallo scorso 11 aprile, giorno in cui Goldman aveva consigliato agli investitori di vendere le commodities, fino a ieri, l’indice ha ceduto quasi il 10% del suo valore.

Intanto oggi è una buona giornata anche per i metalli preziosi. Le quotazioni dell’oro scambiate sul Comex salgono dello 0,36%, a quota $1.502,800, mentre quelle dell’argento, sempre quotate sul Comex, avanzano del 2,58%, a $35,805 l’oncia.