Roma – Arriva la scure di Fitch contro il Giappone, paese devastato dalle conseguenze del terribile terremoto e tsunami dello scorso 11 marzo, ma anche dalle preoccupazioni per gli incidenti che si sono verificati nell’impianto nucleare di Fukushima.
Fitch ha così deciso di tagliare l’outlook del Giappone da “stabile” a “negativo”, parlando di rischi al ribasso considerevoli per le finanze pubbliche del paese e anche a causa dei costi ancora sconosciuti che dovranno essere sostenuti per sistemare il caso “Fukushima” e in generale per ricostrire le zone colpite dalla devastazione.
“Un fallimento nel riuscire a rafforzare l’impegno volto a un consolidamento fiscale, o l’emergenza rappresentata da costi aggiuntivi sia economici per il processo di ricostruzione, sia fiscali, potrebbero scatenare un downgrade”, ha spiegato Fitch, secondo quanto riporta Reuters.
“La credibilità del debito sovrano giapponese è sotto una pressione negativa, a causa della crescita dei debiti pubblici. Una strategia più forte di consolidamento fiscale è necessaria, per tamponare la sostenibilità delle finanze pubbliche contro il trend strutturale dell’invecchiamento della popolazione”, ha ribadito Andrew Colquhoun, responsabile del team dei debiti sovrani dell’area Asia-Pacifico.
Da segnalare che il rapporto debito/Pil del paese ha testato il 2010 alla fine del 2010, al livello più alto tra i paesi occidentali.
Lo scorso 27 aprile anche l’agenzia di rating S&P – che già, per la prima volta dal 2002, aveva tagliato il rating sul debito di un “notch” nel mese di gennaio – aveva ridotto l’outlook sullo stesso debito da “stabile” a “negativo”. Motivo: proprio gli ingenti costi per la ricostruzione del paese, che saranno sostenuti dal bilancio dello stato, già oberato da pesanti debiti. S&P aveva poi stimato anche un rapporto debito/Pil fino al 145% nel 2013.