Milano – Seduta positiva per le piazze finanziarie europee, che si rendono protagoniste di un rimbalzo fisiologico dopo i cali delle ultime sedute. Piazza Affari torna sopra 1.300 forte di un progresso dello 0,16%, ma cede la vetta a Francoforte che fa +0,26%. La maggior parte delle blue chip italiane scambia in positivo.
A Parigi il Cac40 segna un progresso dello 0,14%. Oggi la Banca di Francia ha rivisto al ribasso le sue stime sul Pil nel secondo trimestre, portandole a +0,4% su base trimestrale, dal precedente +0,5%. Anche il sentiment economico delle imprese scende da 106 a 103 a maggio, mentre quello dei servizi arretra da 102 a 100 punti.
A catalizzare l’interesse degli investitori contribuiscono le attese per la conferenza stampa che terrà il presidente della Bce dopo la riunione della Banca centrale che deciderà sui livelli dei tassi di interesse nell’Eurozona.
Sul listino milanese in evidenza soprattutto i titoli energetici con Eni che segna un progresso dell’1,10%, Enel dell’1% e Snam Rete Gas dello 0,9%. Poco mossi i bancari con Unicredit e Intesa San Paolo che arretrano dello 0,1%. Più marcata la frenata di Azimut (-1,5%) che risente dei dati relativi all’andamento della raccolta nel risparmio gestito. Secondo i dati diffusi ieri da Assogestioni nel mese di maggio Azimut ha registrato una raccolta negativa per 72 milioni di euro.
I trader sottolineano che anche se oggi il quadro si e’ rasserenerato, da un paio di mesi a questa parte e’ piu’ alta la percezione del rischio sui mercati. Un rimbalzo come quello di oggi, favorito anche dalla ricoperture, ci puo’ stare dopo sei sedute negative consecutive.
Al centro dell’attenzione il dibattito sulla Grecia, novita’ come la posizione della Germania: favorevole a un riscadenziamento dei debiti ellenici. Ovvero estensione delle scadenze dei titoli del debito detenuti dagli obbligazionisti privati. Per la Merkel dunque anche i privati devono partecipare alle misure di aiuto di Atene.
Portare ad allungare le scadenze per dare respiro al rifinanziamento del debito, che non cade in default finche’ mantiene il valore a monte nominale che si va a ristrutturare, ovvero finche’ non diventa penalizzante per i creditori. Per ora non si riesce a trovare una quadra per trovare una definizione in questo senso. E la troika fa sapere: ci vorra’ parecchio tempo prima che esca dalla crisi e dalla recessione. Apertura neutra per i credit default swap.
Settore dei semiconduttori vulnerabili con STM che e’ uno dei pochi grandi gruppi in Italia che cede terreno. Il profit warning di Texas Instruments pesa sul settore. Il gruppo americano ha tagliato la guidance per i prossimi mesi. Il colosso americano dei chip ha annunciato di attendersi nel secondo trimestre un utile per azione (Eps) compreso tra 51-55 centesimi e un giro d’affari in una forchetta di 3,36-3,5 miliardi di dollari. Gli analisti indicano profitti a 57 centesimi e ricavi per 3,55 miliardi. Nel mese di aprile Texas aveva indicato un Eps tra 52-60 centesimi e un fatturato in un range di 3,41-3,69 miliardi di dollari.
Ma di trend al ribasso estenuante si puo’ parlare piu’ che altro facendo riferiemento all’andamento del comparto bancario. Che oggi pero’ reagisce dopo i forti ribassi di ieri. A condizionare il mercato e’ la liquidita’ degli istituti finanziari. Secondo Claudia Segre, interpellata da Class Cnbc, non manca l’impegno da parte degli istituti finanziari per proseguire verso la strada di una patrimonilazziazione, consoldiamento tale che le italiane recuperino il gap sul fronte del tier 1. “Sono le meno esposte qualita’ di capitale migliore, ma i livelli di patrimonializzazione sono sicuramente piu’ bassi”. L’attivismo della banca centrale per rafforzarne i bilanci sicuramente in questo senso aiuta.
Sul fronte macro gli occhi saranno tutti puntati sull’intervento di Jean-Claude Trichet, numero uno della Bce: “Forte vigilanza” sulla stabilita’ dei prezzi, queste le parole che potrebbero scatenare degli acquisti di euro, perche’ vorrebbe dire che intende avvertire i mercati che l’Eurotower e’ pronta a rialzare i tassi al prossimo vertice. La Bce, che lascera’ invariati i tassi d’interesse all’1,25%, potrebbe dunque preannunciare un aumento del costo del denaro a luglio. Il presidente e’ atteso al varco. C’e’ attesa anche per quanto si dira’ sui nuovi aiuti alla Grecia e sull’apporto dei creditori privati al salvataggio, che i mercati valuteranno come una sorta di ristrutturazione soft.
In ambito valutario prosegue in progresso la seduta per l’euro che scambia in rialzo, riavvicinandosi a quota 1,47 dollari. La moneta unica viene scambiata a $1,4641, in progresso dello 0,39%.
Cambia lo scenario sul fronte delle commodities, dove i futures sul petrolio si attestano sopra i $101 dollari al barile, estendendo i rialzi di ieri dopo che l’Opec ha lasciato invariata la sua produzione, per il mancato accordo tra i paesi membri sull’aumento proposto dai sauditi. I futures sul greggio guadagnano lo 0,68% a quota $101,43.
L’oro e’ in flessione dello 0,11% a 1.537.