Milano – L’Europa, reduce da sei brutte settimane, non riesce a rendersi protagonista di un rally. In calo Milano, nonostante i dati macro positivi. Recuperano qualcosa pero’ le banche. Dopo un avvio in territorio negativo, Piazza Affari gira al rialzo e poi ripiega nuovamente. Quando manca un’ora al giro di boa il Ftse Mib fa segnare un -0,11%. Euro ai minimi storici contro il franco svizzero: 1,2019. Per molti potrebbe raggiungere addirittura la parita’.
Gli indici rimangono per lo piu’ incerti in Europa, mentre pesano i timori su un rallentamento dell’economia globale, con gli occhi puntati, in una giornata senza dati macro significativi, all’intervento del presidente della Bce, Jean Claude Trichet, atteso per il pomeriggio.
Sul paniere principale si distingue il Banco Popolare, in crescita del 3% circa. A ruota, dopo i ribassi degli ultimi mesi, la Bpm mentre e’ in calo l’altra grande popolare: Ubi Banca, infatti, fa segnare un calo, in controtendenza col comparto, mentre i diritti per l’aumento di capitale salgono di quasi l’1%. Positivi anche i big come Unicredit (+0,5% circa). Seduta incerta per Intesa Sanpaolo: secondo gli analisti segnalano che l’aumento di capitale puo’ fungere da spartiacque. “La forza relativa del titolo rispetto all’andamento del mercato e’ stata importante”, ha sottolineato Alessandro Frigerio di RMJ Sgr all’emittente Class CNBC.
Contrastata l’energia: Eni, Snam, Terna e Saipem sono ferme sulla parita’; vola Enel Green Power, mentre Enel subisce le vendite e cede il passo. Giu’ anche Tenaris. Per Frigerio chi vuole avvicinarsi al settore dell’energia alternativa e speculare sull’esito positivo del referendum contro il nucleare non ha molte altre scelte se non Enel Green Power, che scambia poco sotto i 2 euro.
Tra i titoli peggiori Mediaset, il cui prezzo e’ stato tagliato drasticamente da Ubs da 24,7 a 3,5 euro. Citata incertezza sulla raccolta pubblicitaria. Il settore finanziario e’ il migliore, con le banche che hanno messo la marcia dopo aver perso tanto la settimana scorsa. I grandi titoli industriali hanno perso un po’ terreno. Per molti settori, tra cui utility ed energetici, molto dipendera’ dall’esito del referendum. Gruppo dell’auto invariato.
Fra gli industriali, positiva la galassia Fiat. Pirelli perde quota, sale invece Prysmian. Maglia nera del paniere principale Tod’s: le vendite spingono il titolo al ribasso del 3%. Fuori dal paniere principale va al rialzo Rcs Mediagroup dopo la riunione del patto di sindacato di venerdi’ scorso, che ha approvato il piano di semplificazione societaria.
I mercati sono impattati dagli ultimi dati macro, che hanno mostrato un rallentamento delle attivita’ di prestito in Cina (positivo pero’, in un contesto di questo tipo, il raffreddamento delle materie prime) e un’andamento migliore del previsto della produzione industriale italiana.
La produzione industriale e’ salita oltre le attese ad aprile. I dati dell’Istat segnalano un incremento mensile dell’1% che si traduce in un +3,7% su base tenendiale. L’istituto ha anche rivisto al rialzo dallo 0,4 allo 0,7% il dato di marzo per un andamento annuo in aumento del 3,4%.
Per Fabio De CIllis di Ag Markets: “la cautela e’ la parola d’ordine per la seduta di oggi, siamo reduci da cali pesanti, ora e’ possibile una stabilita’, difficilmente si andra’ sotto questi livelli. L’outlook e’ tendenzialmente positivo o neutro per la settimana in corso”.
In Grecia si parla del coinvolgimento dei privati, con un’apertura della Germania. Ci sara’ inevitabilmente una soluzione che dia la possibilita’ ad Atene di ricevere aiuti. Per De Cillis “Ci sara’ un impatto positivo, ma limitato, per il cross euro / dollaro, che ha gia’ corso parecchio. Sul valutario tiene banco in Europa la percezione della solidita’ della moneta unica. L’euro scambia in cauto ribasso in area $1,4334.
Quanto alla situazione critica ellenica, la Germania fa pressioni per un veloce soluzione del problema greco. I tedeschi continuano a premere per un supporto dei privati, mentre la Bce continua a dare indicazioni un po’ diverse. Fabrizio Ballerio di Banca Carige dice che la questione “prendera’ in mano le redini dei mercati” in settimana.
Nel mercato del debito fisso tra i Piigs e’ al 16,6% il rendimento dei bond ellenici, all’11,03% l’Irlanda e 10,68% per il Portogallo. Sono 259 i punti base che distaccano i bond spagnoli dai bund, 187 per l’Italia. La Turchia preme per entrare velocemente, dopo che la Croazia ha ricevuto l’ok della comunita’ europea. C’e’ un momento sicuramente di confusione nell’area euro.
Sui mercati energetici, le materie prime che erano partite bene hanno invertito rotta. Quanto all’oro nero, tutto riguarda la possibile crescita della produzione da parte dell’Arabia Saudita. I futures sul WTI del petrolio calano dello 0,9% a $98,40 il barile. Sul valutario euro ai minimi storici sul franco svizzero e in ripresa sul dollaro a $1,4356.