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Borse Ue risalgono dai minimi, sell off sulle banche

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Milano – Mattinata negativa per la Borsa di Milano, che non riesce a recuperare terreno dopo lo scivolone della vigilia: il Ftse Mib, partito in calo, si risolleva insieme alle altre piazze finanziaire e al momento cede lo 0,55% a 19.808 punti e l’All Share lo 0,51% a 20.566. Su Piazza Affari, cosi’ come su tutti i principali mercati d’Europa, continua a gravare l’incognita greca. Pesanti anche le piazze asiatiche in chiusura, cosi’ come ieri Wall Street.

A Milano non riesce il rimbalzo alle banche, che ieri avevano accusato flessioni nell’ordine di tre o quattro punti percentuali: la peggiore e’ Mps (-2,38%), che oggi definira’ i dettagli dell’aumento di capitale. Giu’ anche Ubi Banca (-1,86%) con i diritti dell’aumento di capitale che perdono un altro 36%, Unicredit segna -0,95% mentre Intesa Sanpaolo, in forte calo ieri, segna +0,35% in controtendenza.

In calo anche gli industriali, con Fiat -1,11% e Fiat Industrial -1,82%; giu’ Impregilo (-1,9%). Tra i pochi segni positivi si distinguono Telecom (+0,11%), A2a (+0,26%) e Terna (+0,18%). In rosso il resto del comparto energetico (Enel -0,13% ed Eni -0,63%). Sempre ferma Parmalat (-0,08%).

E’ insomma un’altra seduta iniziata con il piede sbagliato per le piazze finanziarie europee, dopo che ieri la chiusura era stata negativa anche per via di dati macro americani deludenti e dello stallo sulla risoluzione alla crisi greca. Una decisione dovrebbe slittare a luglio.

Il settore finanziario anche oggi la fa da padrone. “Ormai il problema non riguarda piu’ le banche italiane e spagnole, a anche quelle francesi”. Che nelle ultime sedute hanno lasciato quasi 10 punti percentuali. “Siamo in piena fase aumenti di capitale in Italia”, dice a Class CNBC Alessandro Frigerio di RMJ Sgr

In Grecia intanto e’ il caos: il premier George Papandreou va vicino alle dimissioni, poi opta per un rimpasto e un voto di fiducia. Il Fondo monetario internazionale si appresta ad approvare la quinta tranche da 12 miliardi di euro del prestito alla Grecia e la Germania ammorbidisce la sua posizione sulla ristrutturazione soft del debito di Atene. Lo rivela il Financial Times, secondo il quale il Fmi sarebbe pronto a rilasciare il prestito anche se l’Unione europea non ha ancora definito il secondo programma di aiuti ad Atene.

Nel frattempo, sulla scia della decisione del Fondo, Berlino e’ pronta a cedere sulla sua proposta di estendere di sette anni le scadenze sui titoli del debito pubblico greco, anche se intende mantenere la richiesta di una partecipazione volontaria dei creditori privati.

Dopo l’esordio di Prada, oggi debutto in rosso per Samsonite alla borsa di Hong Kong. Nelle piazze asiatiche i cali sono pari a un punto percentuale.

Sul valutario euro in ribasso a $1,413. La moneta unica e’ ai minimi storici contro il franco svizzero sotto 1,20. La banca nazionale elvetica ha deciso proprio oggi di mantenere una politica monetaria espansiva, lasciando i tassi invariati tra lo 0 e lo 0,75%: vede l’inflazione all’1%. La valuta svizzera viene vista come bene rifugio.

Secondo Frigerio “$1,40 dovrebbe essere una sorta di baluardo in situazione normali”. Il prezzo del petrolio rimbalza per l’indebolimento del dollaro e risale sopra 95 dollari al barile. Sui mercati asiatici i future sul Light crude crescono di 25 cent a 95,06 dolari e quelli sul Brent avanzano di 79 cent a 113,80 dollari.