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Wall Street gira in positivo, si pensa alla riunione della Fed

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New York – Avvio in rosso ma poi recupero per la borsa americana. I rialzi sono modesti dopo un’apertura che aveva visto gli indici subire cali intorno allo 0,3%. L’S&P guadagna lo 0,28%, il Nasdaq lo 0,11% e il Dow lo 0,42%.

Oltre al caos greco, a pesare in apertura era stata la nota di Goldman Sachs che ha tagliato le stime sulla crescita del Pil americano. Di fatto, la banca Usa ha portato le previsioni per il secondo trimestre dal 3% al 2% riguardo al secondo trimestre del 2011.

L’oro ritraccia, mentre il petrolio e’ sostanzialmente piatto. Intanto l’euro sta reagendo, favorito dalle notizie secondo cui la somma del fondo European Financial Stability (il fondo europeo temporaneo salva-stati che terminera’ a fine 2012) verra’ fatta salire a 780 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 440 miliardi attuali. Vuole pero’ anche dire che le autorita’ europee vogliono assicurarsi che nel caso in cui la Grecia salti, avranno i fondi a sufficienza per scongiurare un default anche della Spagna.

L’attenzione è inoltre sulla riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, che avrà inizio nella giornata di domani per concludersi dopodomani con la decisione sui tassi di interesse e sul futuro delle manovre di quantitative easing. Non sono attesi dati economici Usa di rilievo nella giornata di oggi.

Dopo la performance contrastata delle borse asiatiche – condizionate da un lato da una nota positiva di Goldman Sachs sui titoli del settore auto, e dall’altro dalla delusione per il mancato accordo dell’Eurogruppo sul piano di aiuti alla Grecia , i listini azionari di tutto il mondo sono sempre sotto pressione. Dopo la riunione dell’Eurogruppo, si attende ora il meeting dei ministri finanziari dell’Ecofin.

Sul valutario la Grecia e il rischio di default, sempre in primo piano, pesano sull’euro, che pero’ riesce a risalere a $1,4305 (+0,05%) sui mercati newyorchesi.

I prezzi dei bond ellenici sono in calo, pesando sulle nazioni piu’ indebitate dell’area periferica. Il rendimento extra che gli investitori richiedono per detenere i titoli di stato italiani invece che i bund tedeschi si e’ allargato dopo l’avvertimento di Moody’s. Il rendimento dei bond greci e’ cresciuto di 41 punti base, quello dei due anni, che ha superato il 30% per la prima volta in assoluta la scorsa settimana, e’ calato di 48 punti base al 28,31%. Quello sul trent’anno e’ salito per il decimo giorno consecutivo, la striscia piu’ lunga da gennaio 2009. Il rendimento sul decennale portoghese e’ salito di 24 punti base all’11,15%. Il rendimento dei Btp e’ invece passato al 4,86% dopo aver toccato i massimi di 4,88%.

Sui mercati energetici i futures sul petrolio, che nelle contrattazioni afterhours di New York sono arrivati a scivolare ai minimi degli ultimi quattro mesi, sono in flessione attestandosi a quota $92,80 al barile. Giu’ anche se di poco l’oro, che cede lo 0,1% a $1,533,70 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti sul decennale si attesta a quota 2,92%, in ribasso di 2,9 punti base.