Roma – Notizie promettenti dal fronte della ricerca medica per la scoperta di cure contro il cancro, in particolare della prostata. Stando a un rapporto che è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine, un vaccino umano ha avuto successo nella cura del cancro alla prostata di un topo di laboratorio.
L’esperimento ha visto in primo piano i ricercatori della Mayo Clinic -attiva in particolare con le sue sedi distaccate in Arizona, Florida e Minnesota – e altri collaboratori provenienti dal Regno Unito; questi hanno assemblato particelle di DNA contenenti DNA di prostate sane, le hanno inserite in contenitori di virus, per poi iniettarle nella cavia. Il risultato è stata la completa guarigione dell’animale, senza apparenti effetti collaterali.
La foto allegata nell’articolo mostra le cellule della prostata che sono state curate. Ma come si è giunti a questo risultato?
Il trattamento, si spiega, ha scatenato la reazione del sistema immunitario, che ha creato anticorpi specifici, necessari per combattare questo particolare tipo di cancro. Con questa cura, gli scienziati ritengono che potenzialmente i tumori potrebbero essere eliminati anche senza l’aiuto di trattamenti invasivi come la radioterapia e la chemioterapia, che hanno tra l’altro forti effetti collaterali.
A questo punto, si aspetta che i ricercatori provino il vaccino, la prossima volta, su un essere umano: ma gli esperimenti clinici non dovrebbero poter avere inizio per almeno altri due anni.
Intanto sul Nature Medicine si legge. “Speriamo che questo (successo) ci aiuterà a superare alcuni degli ostacoli maggiori che abbiamo incontrato nella ricerca sulla immunoterapia contro il cancro”, ha detto Richard Vile, immunologo di Mayo Clinic, professore della Fondazione Richard M. Schulze Family Foundation e principale autore dell’esperimento.