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Grecia: per S&P esiste una “minaccia di default selettivo”

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Roma – All’agenzia di rating S&P il piano per salvare la Grecia non convince affatto. Ed è così, che in una nota diffusa in mattinata che spazza in poco tempo le “deboli” certezze che si erano affacciate la scorsa settimana sui mercati, S&P boccia chiaramente quanto l’Europa sta facendo per salvare Atene.

Per l’istituto, in effetti, il piano di bailout conferma il “default” del paese; S&P si scaglia soprattutto contro l’operazione di rollover, ovvero di riscadenziamento dei titoli di debito, proposto dalla Francia. Se questa strategia verrà davvero messa in atto, ha avvertito, il rating sulla Grecia potrebbe essere portato al minimo assoluto, ovvero a “D”.

Il giudizio di S&P genera a questo punto molti dubbi sulla decisione dell’Europa di aiutare la Grecia con un secondo piano di bailout del valore di €110 miliardi di euro. Tornando al piano di rollover, che ha ricevuto anche il benestare anche della Germania, per S&P si tratta di fatto di una ristrutturazione del debito, in quanto alla fine gli investitori riceverebbero comunque meno valore di quello che fu loro promesso quando acquistarono i titoli di stato in questione.

“A nostro avviso, l’affidamento che la Grecia sta facendo nel breve termine sui finanziamenti dell’Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale, la difficoltà del governo (greco) nel ridurre il notevole deficit fiscale e l’attuale prezzo dei titoli di debito greci sui mercati secondari sono tutti fattori che mettono in evidenza il debole merito creditizio della Repubblica ellenica e la possibilità realistica che l’opzione di finanziamento rientri alla fine in una categoria ‘distressed'”.