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L’Asia si prende una pausa

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Bangkok – Listini azionari asiatici calmi dopo i rialzi degli ultimi giorni. Outlook sui vari paesi della regione più stabile, con il rallentamento della crescita economica che porta al ribasso anche le stime sull’inflazione nei prossimi mesi. Alcuni investitori ne approfittano per ritirare i profitti generati. L’euro perde terreno, a $1,4460.

L’indice Dow Jones Asian Titans è in calo dello 0,1%. Nikkei +0,07% in chiusura. Sulla parità l’Hang Seng di Hong Kong (+0,01%) e il Shanghai Composite (+0,01%), nonostante la nota di Moody’s sui debiti delle amministrazioni locali in Cina, definiti “oltre le stime”. Asx200 dell’Australia (-0,1%) in calo dopo l’annuncio della banca centrale, che ha deciso di mantenere i tassi di interesse al 4,75% visto che la crescita economica dovrebbe rallentare. L’aussie perde sul dollaro. L’indice Kospi di Seul il migliore (+0,79%), lo Straits Times di Singapore il peggiore (-0,69%). Anche il Set della Tailandia (-0,03%) è più moderato rispetto ai forti rialzi post-elezioni di ieri.

“La Cina occupa un posto sempre più importante per gli investitori, visto il contributo del paese alla crescita economica globale”, ha detto a Bloomberg Tim Schroeders, portfolio manager global equities per Pengana Capital Ltd. a Melbourne. “Ogni possibile rallentamento dell’economia cinese avrà ripercussioni sull’intero sistema”.

Commodities poco variate. Bene i preziosi. Wti ($94,91, -0,03%), Brent ($111,18, -0,19%), oro ($1.494,3, +0,79%), argento ($33,995, +0,89%) e rame ($4,2805, -0,27%).

Eurodollaro in calo a $1,4460 (-0,55%). Sullo yen ¥117,24 (-0,14%).